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120 ritratti ai tempi del Covid. Set fotografico sotto il loggiato di Palazzo d’Arnolfo. Gli scatti di Lucia Baldini

Persone immortalate, con i loro volti coperti parzialmente dalle mascherine, nel periodo storico più drammatico dal dopoguerra. Si chiama “Mi nascondo per noi e guardo avanti” il progetto fotografico di Lucia Baldini, che ha visto il coinvolgimento dell’amministrazione comunale di San Giovanni Valdarno. Nelle settimane del lockdown ha allestito un piccolo set fotografico nel loggiato di Palazzo d’Arnolfo realizzando circa 120 ritratti dei cittadini, coinvolgendo persone di età diverse, di professioni riconoscibili, persone note nella comunità ed altre meno.
Quando sarà possibile, probabilmente a metà anno, le fotografie saranno raccolte in una mostra. Nel frattempo il Comune di San Giovanni Valdarno ha scelto di iniziare a ricomporre una parte importante del tessuto sangiovannese, quella artistica, partendo proprio dalle immagini della Baldini.
L’obiettivo di questa iniziativa è quello di fermare questo momento storico, una necessità dell’artista che si concretizza nel coinvolgimento di sangiovannesi che, per la prima volta, si sono visti costrette ad indossare la mascherina nella quotidianità.
“Il Covid-19 è penetrato insidioso e dirompente nelle nostre vite, nella nostra società, e ci ha imposto e tuttora ci impone di ridisegnare il modo in cui viviamo, il nostro lavoro, persino la semplice quotidianità – ha detto l’Assessore Fabio Franchi -. Come amministrazione comunale, all’impegno in prima fila nella gestione dell’emergenza, intendiamo affiancare un altro impegno: quello di contribuire a “lasciare traccia” di questi mesi, perché la memoria di quanto abbiamo vissuto non vada di dispersa. E intendiamo farlo con la cultura e con il linguaggio delle arti”.
Uno strumento, quello dell’immagine fotografica, che non solo suscita emozioni, ma offre una testimonianza di periodi storici particolari, invitando a non dimenticare. “Ci ricorda da dove veniamo, dove siamo e dove possiamo andare, ci stimola alla riflessione, alla discussione, apre un dibattito e ci offre una prospettiva – ha aggiunto Franchi -. Lucia Baldini è riuscita a cogliere mirabilmente negli sguardi le storie e il vissuto di ciascuno: l’imbarazzo di indossare la mascherina, ma anche l’incertezza, lo smarrimento, la paura che si erano sedimentati dentro di noi nella fase del lockdown, ma anche la gioia, la leggerezza, le aspettative, la speranza, la voglia di ripartire della fase 2, la curiosità verso la nuova socialità che ci attende con il distanziamento sociale e tutte le misure che dovremo adottare con le riaperture. Con il progetto di Lucia Baldini vogliamo lasciare alla nostra città un’istantanea delle due settimane che hanno concluso il lockdown, un’istantanea scritta e raccontata dai volti dei nostri concittadini”, ha concluso Franchi.
“L’emergenza sanitaria dallo scorso 8 marzo ha portato l’amministrazione e tutte le forze disponibili a concentrarsi comprensibilmente sulla gestione delle criticità pratiche, ricordando ai propri cittadini i doveri, le regole e le misure da seguire per non compromettere la sicurezza di tutti e garantendone quindi il rispetto – ha aggiunto il Sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi -. Adesso che inizia una nuova fase per tutto il Paese, abbiamo scelto di riprendere ad alimentare quella fiamma tanto importante per la nostra città, l’arte e la creatività. Con questo progetto, che speriamo di poter condividere al più presto in un evento aperto al pubblico, abbiamo voluto imprimere nella memoria storica di San Giovanni Valdarno le sensazioni e le emozioni provate da chi questi momenti unici li ha vissuti. Questi volti immortalati da Lucia Baldini saranno testimonianza per le future generazioni di sangiovannesi, che attraverso quelle espressioni coperte dalle mascherine potranno comprendere davvero e umanamente questo periodo storico”.

Le dichiarazioni di Lucia Baldini

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