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Cavriglia. Quarta edizione del concorso intitolato a “Giuliano Pini”

Al via a Cavriglia la quarta edizione del concorso intitolato a Giuliano Pini. Un omaggio ad un pittore del quale oggi ricorre l’anniversario della morte (avvenuta il 27 maggio 2017) e che, nei suoi anni vissuti a Cavriglia, partecipò in maniera dinamica alle attività, culturali della comunità, traendone slancio e vitalità artistica.
L’iniziativa, che ha preso il via nel 2017, è promossa dall’amministrazione comunale insieme alla moglie Roberta Romanelli Pini, con il contributo dell’azienda Moretti S.p.a. di Cavriglia. Il concorso di quest’anno si intitola “Ambiente e anima” e si svolgerà a distanza per l’emergenza Coronavirus.
Gli studenti, quindi, lavoreranno da casa. Coinvolti gli alunni cavrigliesi, e del liceo artistico “Magiotti” dell’ISIS Varchi di Montevarchi. L’obiettivo è duplice: celebrare la figura di Giuliano Pini e dare visibilità ai giovani del territorio quali artisti emergenti. Quest’anno, proprio per la quotidianità che stiamo vivendo, in deroga al regolamento, gli studenti potranno lavorare alla realizzazione delle proprie opere anche per tutta l’estate e solo a settembre si riunirà la giuria per stabilire i vincitori. Il regolamento completo è consultabile sul portale internet del Comune di Cavriglia.
“Gli studenti del liceo Varchi – ha detto la professoressa Silvia Frosinini – partecipano per la seconda volta, ma quest’anno la modalità è stata del tutto diversa. Il tema del paesaggio è stato indagato come paesaggio dell’anima, che considerato il periodo, ha consentito una riflessione particolarmente intensa”.
“Questo premio è un modo molto bello, pieno di speranza e volto al futuro per continuare a ricordare Giuliano – ha aggiunto Roberta Romanelli Pini – : L’edizione 2020 rimarrà segnata dalla particolare situazione dettata dal Covid-19, ma non abbiamo voluto rinunciare. L’arte ci può aiutare. Un nostro sogno, un desiderio possono diventare il primo motore e il punto da raggiungere. E allora affidiamo alla fantasia e all’estro dei più giovani il testimone”.

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