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Montevarchi: è già campagna elettorale. Proposta di una coalizione progressista e civica alternativa a chi governa

“Un’alleanza a forte carattere progressista aperta a esperienze civiche capace di unire sensibilità diverse in virtù di un interesse superiore”. Ovvero far riemergere “da una deriva di decadenza indecente” Montevarchi.
Lo scrivono Montevarchi Democratica, con il capogruppo consiliare Francesco Maria Grasso, Articolo 1-Mdp, Europa Verde e Sinistra 2020 per Montevarchi, di cui sono referenti rispettivamente Pierluigi Fabiano, Beatrice Corazzi e Serena Ferraiolo che escono allo scoperto e avviano le grandi manovre per la campagna elettorale delle amministrative 2021.
L’obiettivo della coalizione è avviare il dialogo con le forze di opposizione dell’esecutivo che ora governa Palazzo Varchi e anche con “cittadini e personalità che inizialmente avevano dato fiducia all’attuale amministrazione e ne sono rimasti delusi”.
“Tra un anno terminerà il mandato dell’attuale sindaco e Giunta – sottolineano – ed è il momento dei bilanci. L’amministrazione è riuscita in questo tempo a mettere in pratica delle vere e proprie perle per Montevarchi; la nostra laboriosa città ha raggiunto cronache nazionali per alunni messi a pane e olio e per i dolorosi lutti dentro la Rsa. E’ riuscita a chiudere una scuola centenaria che costituiva un vero e proprio presidio sociale della comunità di Levanella, a vendere parchi pubblici come il Giardino Spinelli, a venderci i cassonetti intelligenti (per la modica cifra di 1 milione 200 mila euro pagati dai montevarchini) come un’operazione inevitabile per l’ambiente e la pulizia, con il risultato di avere più sporco e di essere funzionale alle politiche sui rifiuti di Arezzo”.
“Potremmo pensare è finita? È già abbastanza per mandarli a casa? Affatto, Chiassai Martini è riuscita a lobotomizzare quello che al 2016 era un polo culturale di livello, Ginestra Fabbrica della Conoscenza che godeva di collaborazioni importanti e di un alto grado di divulgazione. A tutto ciò aggiungiamo, non senza indignazione, la completa disarticolazione degli uffici amministrativi e la perdita di figure professionali che costituivano la memoria amministrativa ed organizzativa di tutta la macchina comunale. Infine l’illuminazione pubblica con interi quartieri che a volte sono al buio e necessita di una profonda manutenzione, un centro storico degradato, un piano regolatore scaduto nell’indifferenza urbanistica che contraddistingue questa amministrazione”.
I promotori ritengono quindi indispensabile iniziare il percorso per formulare una “proposta forte e credibile per i cittadini” che abbia come tema centrale il recupero della città, promuovendo una coalizione incaricata di “aprire una fase nuova” e di far amministrare Montevarchi da chi “la conosce, la ama e non la usa come ribalta di sola sterile propaganda personale”.

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