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Il Comitato Serristori richiede un adeguato numero di personale medico dedicato per il Pronto Soccorso

Il Comitato per il Serristori ha partecipato con spirito costruttivo al recente incontro svoltosi lunedi, sollecitato dal sindaco di Figline Incisa Giulia Mugnai e dall’assessore al sociale Cellai, al fine di individuare risorse umane ed economiche per l’ospedale.
Nella riunione di lunedi il Comitato ha chiarito che non si possono considerare accettabili soluzioni improvvisate che escludano l’utilizzo di personale medico e paramedico specificatamente dedicato al Pronto Soccorso e agli altri servizi ospedalieri necessari.
“A nostro parere non ha senso riaprire il pronto soccorso nelle 24 ore solo ricorrendo a medici prelevati di volta in volta da vari ospedali della Asl Toscana centro, o con personale medico “in aggiuntiva” o addirittura recuperato con la chiusura di interi reparti di medicina o con la soppressione di posti letto al Serristori. – tuona il Comitato – Basta con il gioco delle tre carte fatto a scapito del Serristori. Basta con i provvedimenti che sono solo fumo negli occhi”.
È stata dunque ribadita ancora una volta la necessità di risposte concrete da parte dell’Asl. “Vogliamo che entro il 20 luglio il Pronto Soccorso sia modellato sui requisiti normativi previsti dalla legge – chiede il Comitato – e che venga dichiarata l’organizzazione autonoma del personale medico con la nomina del relativo responsabile di SOS e infermieristico”.
I cittadini hanno infatti fatto sapere che non accetteranno mai una “non soluzione” che riscontrerà dunque una ferma opposizione, con le conseguenti manifestazioni pubbliche di dissenso, come avvenuto in passato.
“Poiché la sanità toscana sta assumendo medici e infermieri in gran numero, – conclude il Comitato – crediamo sia giusto che una minima parte di questo personale medico e paramedico sia dedicato ad un piccolo ospedale qual è il Serristori, per rafforzare la sanità territoriale, così come viene raccomandato dal Ministero della Salute a seguito dell’epidemia da Covid-19, il quale si è addirittura raccomandato di riaprire i piccoli ospedali già chiusi in conseguenza di una dissennata politica di tagli che ha prodotto i guasti che tutti ora riconoscono”.

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