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Serristori. Il Movimento 5 Stelle in Regione: “reale il rischio di declassamento del presidio”

“Ieri ho incontrato i comitati e le associazioni dei cittadini che stanno difendendo da oltre 20 anni il loro storico e prezioso presidio sanitario: l’ospedale “Serristori” di Figline Valdarno. La loro preoccupazione è del tutto legittima, specialmente alla luce degli ulteriori tagli dei servizi”. Lo ha detto il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Andrea Quartini, che ha ricordato come, dopo il taglio dei 23 posti letto di Medicina A e i 2 posti letto di Sub-Intensiva ci sia il rischio reale di declassamento del presidio.
“Si tratterebbe di una scelta del tutto inaccettabile – ha aggiunto – . Questa ipotesi sarebbe pure in netto contrasto con le politiche sanitarie dell’attuale Governo, che prevede il potenziamento di tutte le reti ospedaliere e territoriali capaci di rispondere ad eventi emergenziali, alla luce della stessa epidemia COVID-19. Piano che prevede per la Toscana integrazioni degli stessi letti di terapia intensiva e sub intensiva pari ad oltre 190 degenze da realizzare capillarmente”.
Quartini ha sottolineato che ad oggi resta colpevolmente disatteso il patto territoriale sottoscritto da Comuni, ASL e Regione nel dicembre 2014, che definiva la vocazione del Serristori quale ospedale per acuti in H24, attrezzato di adeguati reparti di degenza nell’area medica e chirurgica nonché di una sub intensiva e di servizi di laboratorio analisi e di radiologia, attività e prestazioni specialistiche ambulatoriali con dotazioni di personale medico e di comparto assegnato e dedicato.
“È inquietante e imbarazzante che invece di investire in questo presidio pubblico si continui ad attivare convenzioni con il privato – ha proseguito- . Evidentemente i finanziamenti e il “mercato” nel Valdarno fiorentino ci sono. Perché non valorizzare il servizio sanitario pubblico come chiedono i cittadini da oltre 20 anni?”
Sotto accusa anche quella che è stata definita la debolezza dei Sindaci nel pretendere quanto necessario per la riqualificazione del Serristori. “L’attuale situazione – ha detto ancora Quartini – vede una riapertura tanto parziale ed insufficiente, quanto precaria del pronto soccorso H24 sia strutturalmente che in termini di dotazione organica del personale, a causa della scelta di non inviare il 118 dalle 20 alle 7 di mattina e della contemporanea chiusura della Medicina A che perde 23 posti letto di degenza, della chiusura della SUB Intensiva con l’abbattimento dei posti letto relativi, della riduzione da 18 a 15 dei posti letto della medicina B oltre che, per il mese di agosto sine die, per la contemporanea chiusura del reparto di chirurgia, delle sale operatorie e della ortopedia – traumatologia”.
Sotto accusa anche la cronica carenza di anestesisti, che, ha spiegato l’esponente pentastellato, limita fortemente tutta l’attività chirurgica, ortopedica e traumatologica, spostata all’OSMA e anche l’operazione fatta sulla radiologia e laboratorio analisi, con il personale attivabile solo in reperibilità.
“Un dato è particolarmente evidente, quanto inquietante – ha concluso Quartini – : il Serristori passa da 61 posti di degenza ordinaria e di urgenza a 15 posti letto. Il rischio di declassamento della struttura è dietro l’angolo. A tutto ciò si aggiunge il concreto timore che la stessa attività ambulatoriale venga penalizzata a partire dall’oncologia, alla cardiologia, all’odontoiatria, all’endoscopia, la dermatologia ed altro. Il non rispetto dei patti territoriali è un’offesa inaccettabile alla popolazione e ai Sindaci. Su questo tema presenterò oggi stesso un’interrogazione alla giunta regionale perché è intollerabile raggirare i cittadini e ancor di più se si tratta della loro salute”.

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