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Alleanza per Bucine denuncia: “Sindaco indagato e Rsa non a norma” e chiede un consiglio comunale straordinario

Un consiglio comunale straordinario incentrato sulla Casa di riposo “Fabbri Bicoli” di Bucine. A chiedere che il sindaco Nicola Benini riferisca pubblicamente alla cittadinanza sulla situazione della Rsa sono stati i consiglieri del gruppo di opposizione Alleanza per Bucine dopo aver letto la determina del 3 agosto scorso nella quale si impegnano 5.836,48 euro per affidare l’incarico al legale di fiducia che dovrà curare la difesa del  primo cittadino.
“A seguito degli accertamenti disposti dopo i numerosi decessi avvenuti nel corso della pandemia da coronavirus – scrivono – abbiamo appreso che il sindaco risulta indagato nell’ambito del procedimento penale nr. 1488/20 r.g.n.r.”.
Il riferimento è al verbale redatto dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Arezzo protocollato il 14 luglio scorso nel quale si prescrive a municipio e Cooperativa che gestisce la struttura di adottare una serie di misure immediate a tutela della salute e sicurezza dei luoghi di lavoro e, secondo gli esponenti di minoranza, “l’immediata cessazione delle attività legate alla RSA”. Ebbene di questi adempimenti, denuncia ancora l’opposizione, non si è fatto parola nell’ultima seduta consiliare del 27 luglio.
“E’ mai possibile – domanda Alleanza per Bucine – che il sindaco abbia omesso di darne comunicazione pubblicamente a tutti i consiglieri? L’opposizione teniamola all’oscuro, ma i consiglieri di maggioranza sono realmente a conoscenza dei fatti che stanno avvenendo nel Palazzo comunale? Nell’ultima  seduta  sono state approvate variazioni di bilancio che hanno interessato la RSA, e avrebbero potuto avere una diversa valutazione conoscendo la realtà degli ultimi avvenimenti.  E poi ci chiediamo: i familiari dei degenti sono a conoscenza che pagano rette mensili per tenere i loro cari in una struttura dichiarata non a norma? Il sindaco Benini, dopo vari mandati da consigliere e da assessore,  non può dichiararsi estraneo al progressivo degrado in cui è caduta la nostra Casa di Riposo – concludono i consiglieri – come non possono chiamarsene fuori tutti coloro che negli anni scorsi, a vario titolo, hanno amministrato il nostro Comune”.

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