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Inizio della scuola e trasporto pubblico, l’assessore regionale ai trasporti scrive ai dirigenti scolastici e replica a Chiassai

Una lettera indirizzata al mondo della scuola per individuare un possibile percorso in grado di affrontare e gestire le criticità che si avranno per il trasporto pubblico con la ripresa delle attività didattiche.
A un mese esatto dall’inizio dell’anno scolastico, l’assessore regionale a infrastrutture e trasporti si rivolge al Direttore dell’Ufficio scolastico regionale e, per suo tramite, ai dirigenti scolastici, invitandoli a offrire un contributo di proposte organizzative per fronteggiare le possibili difficoltà che si potranno avere nel trasporto degli studenti, alla luce delle disposizioni sul distanziamento in vigore attualmente.
A fronte del desiderio di vivere la riapertura della scuola come un momento di grande e progressivo ritorno alla normalità, vi è infatti una situazione oggettiva che alimenta preoccupazioni: il Dpcm dello scorso 7 Agosto, in vigore fino al prossimo 7 settembre, dispone ancora il distanziamento di un metro come regola base anche per la capienza dei mezzi di trasporto, salvo le eccezioni che comunque, pur con le più variegate interpretazioni, non consentono di andare oltre il 50/60% dei posti disponibili.
A queste condizioni, evidenzia l’assessore, il sistema del trasporto pubblico, per quanto potenziato, non sarebbe in grado di garantire la risposta ad una domanda di servizio che abbia le dimensioni e le caratteristiche di quella degli anni precedenti.
Di fronte a questa situazione quale contributo può dare il mondo della scuola?
Secondo l’assessore occorre che la scuola attui un modello organizzativo nuovo, che tenga tra le priorità assolute il tema della mobilità degli studenti e dei lavoratori del settore. Occorre immaginare, suggerisce l’assessore, orari nuovi e diversificati, iniziative delle singole scuole per stimolare gli studenti – laddove possibile – ad utilizzare forme di mobilità sostenibile e alternativa (per esempio organizzando spazi dove poter lasciare le biciclette in sicurezza); o, ancora, prevedere orari di apertura degli edifici scolastici anticipati, al fine di favorire la possibilità da parte delle famiglie di organizzare forme di mobilità che possano contemperare le necessità dei genitori e dei figli. E, accanto a queste, l’assessore auspica che possano essere individuate anche altre iniziative che il mondo della scuola ritenga opportune per evitare che il sistema del trasporto pubblico si trovi a dover affrontare picchi di domanda ai quale non sarebbe in grado di dare risposta.
Naturalmente, continua l’assessore, queste riflessioni sono lo specchio della situazione attuale, una situazione che, di qui ad allora, potrebbe mutare. Una situazione sulla quale, e questa è la sua conclusione, su cui la Toscana sta lavorando e per cui occorre non perdere un solo giorno.

L’assessore Ceccarelli infine ha replicato alle accuse lanciate dal Presidente e dal vicepresidente della Provincia di Arezzo.
“Se la Presidente della Provincia d Arezzo non sa neanche quali sono le competenze che ha il suo ente farebbe bene a dimettersi. La Regione – spiega – ha l’onere di garantire la sostenibilità economica, ma l’organizzazione dei servizi di tpl sui territori, e quindi anche del trasporto scolastico, spetta innanzitutto alle Province. Oltretutto, visto che la Presidente della Provincia si gloria di essere Vice Presidente dell’Unione delle Province Italiane, non dovrebbe avere bisogno della Regione per dialogare con il Governo. Fare polemica politica con l’ente con cui dovrebbe lavorare in stretta sinergia per risolvere i problemi della gente in una difficile situazione di emergenza e senza fare alcuna proposta concreta si chiama sciacallaggio. Per quanto riguarda le prossime elezioni regionali meglio stendere un velo pietoso visto che, nonostante il grande impegno profuso nel proporre il proprio nome, non è riuscita a trovare neanche una lista disposta a candidarla”.

 

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