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Regionali 2020. Francesco Carbini: “I motivi della mia rinuncia alla candidatura”

Ha ricevuto una telefonata dall’aspirante governatore toscano del centrosinistra che voleva candidarlo alle regionali nel collegio di Arezzo come capolista di “Orgoglio Toscano per Giani”. Francesco Carbini, per anni riferimento delle Liste Civiche sangiovannesi, svela i retroscena della scelta di non partecipare alle prossime elezioni regionali.
“Tutti sanno la mia provenienza dalla storia e dalla cultura socialista, laica e riformista alla quale mi vanto ancora di appartenere e che tanto ha dato alla nostra democrazia. E’ quindi normale che l’unico che mi abbia telefonato sia stato proprio il Presidente del Consiglio Regionale. Stesse origini, stessi valori di riferimento anche se percorsi molto diversi dopo la fine della Prima Repubblica così come tanti di noi che provengono dal Psi”.
Carbini non nega che la proposta gli abbia fatto piacere anche “per lo sbocco politico che quella candidatura avrebbe significato. Le mie battaglie, le battaglie che noi delle Liste Civiche Sangiovannesi abbiamo condotto in almeno un decennio a favore della Città di Masaccio avrebbero potuto essere affrontate nelle sedi opportune e anche risolte”.
In particolare tre questioni: le opere di compensazione per il passaggio della terza corsia A1, con la costruzione del terzo ponte sull’Arno vicino all’area industriale San Andrea per favorire la viabilità della zona, la riasfaltatura delle principali arterie cittadine e in prossimità del tracciato autostradale e l’installazione di pannelli anti rumore e fotovoltaici;  la chiusura al 31 dicembre 2021 della discarica di Podere Rota con la previsione di ristori economici per il post mortem anche per San Giovanni e garantire un ospedale di primo livello con finanziamenti per la permanenza e l’implementazione delle varie specialità.
“Richieste che con schiettezza ho rivolto a Eugenio Giani che con altrettanta schiettezza mi ha fatto presente che non tutte erano ricevibili, penso apprezzando il fatto che non abbia anteposto ambizioni personali rispetto a una piattaforma politica e programmatica. Insieme a una sicura alzata di scudi nei nostri confronti del Pd provinciale e valdarnese – conclude Carbini – forse impaurito che le istanze autenticamente riformiste venissero portate avanti da chi il riformismo lo ha nel proprio Dna. D’altronde noi siamo stati educati così. Le poltrone servono per raggiungere obiettivi per la comunità, altrimenti è bene rinunciare”.

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