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Dal Comune di Montevarchi no definitivo alla realizzazione di un impianto liquami a Levanella

Il comune di Montevarchi, con un parere tecnico, ha detto ufficialmente no alla realizzazione di un impianto per liquami a Levanella. Lo ha annunciato il sindaco Silvia Chiassai Martini. “Alla luce di quanto approvato in Consiglio Comunale, l’intervento proposto da Bio Hera S.r.l. non è attuabile nell’area di trasformazione Deposito AT P9″. Questa la risposta alla Regione Toscana che ha richiesto un ulteriore parere tecnico istruttorio. Alla Regione sono stati riportati gli impegni assunti dal consiglio comunale del 28 luglio scorso con la votazione dell’ordine del giorno presentato dallo stesso Sindaco, Silvia Chiassai Martini.
“Questa amministrazione comunale – commenta il Sindaco – ha messo una pietra tombale sulla possibilità di realizzare un impianto di trattamento dei liquami o qualsiasi altro impianto di smaltimento rifiuti a Levanella, nel rispetto dei cittadini e di un’area intera in cui si concentrano le maggiori imprese industriali e artigianali del Valdarno. Una decisione che è politicamente coerente con l’impegno portato avanti in questi anni contro lo sfruttamento trentennale del territorio valdarnese, mortificato non da un’ipotesi di progetto, ma dalla presenza reale e concreta dell’impianto di Podere Rota, conseguenza diretta di scelte amministrative che hanno permesso la trasformazione del Valdarno nella pattumiera dell’area fiorentina a vantaggio soprattutto del business delle cooperative e dei privati”
“La politica fallimentare della Regione Toscana in tema di smaltimento dei rifiuti – ha aggiunto la Chiassai – ha permesso la cronica assenza di impianti a Firenze a scapito dello sfruttamento della nostra provincia grazie alla compiacenza delle varie amministrazioni comunali. Montevarchi ha rotto questo silenzio, scegliendo la tutela del territorio e del Valdarno dicendo no alla realizzazione di un nuovo impianto di trattamento di liquami di cui la Regione ha un urgente bisogno, visto che nonostante il lockdown e lo stato emergenziale di questi mesi, il procedimento, estremamente delicato, si è svolto in tempo record e addirittura verrà permessa una procedura semplificata”.
Il sindaco ha ricordato che la sua amministrazione ha puntato sulla valorizzazione della comunità di Levanella investendo in quattro anni quasi 4 milioni di euro per la messa in sicurezza idraulica dell’area, per la realizzazione di una nuova scuola, per lo smaltimento di tutto l’amianto dalle tubazioni e per importanti interventi di riqualificazione di cui il quartiere necessitava da decenni. “Mi auguro che i tanti montevarchini candidati alle prossime elezioni regionali e diventati così sensibili alle tematiche ambientali, malgrado avessero acconsentito in passato allo sfruttamento di Levanella per lo stoccaggio dei rifiuti, per il deposito dei cassonetti e per l’impianto a biomasse – ha detto – , si impegnino formalmente a liberare il Valdarno dalla presenza della discarica rispettando il termine di chiusura di Podere Rota al 2021 in modo che il territorio smetta di essere continuamente inondato dalle tonnellate di rifiuti indifferenziati che provengono dall’area fiorentina. Solo così si passerebbe dalla propaganda spicciola di questi giorni alla difesa degli interessi dei cittadini, e non quindi dei gestori degli impianti, come invece tutta l’opposizione ha palesemente dichiarato durante l’ultimo consiglio comunale”.

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