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I Cobas e il Comitato Serristori: “Dopo l’incontro del 2 settembre ogni impegno venga riferito pubblicamente”

I Cobas della Asl Toscana Centro e il Comitato Serristori sono tornati a parlare del futuro dell’ospedale di Figline e dell’incontro fissato per il 2 settembre, organizzato per riconfermare il patto territoriale con impegni precisi, a fronte di quelli che i Cobas hanno definito tagli indiscriminati predisposti dagli attuali manager con la soppressioni di posti letto, reparti di degenza, attività, servizi e personale. Cobas e Comitato Salvare il Serristori chiedono che al termine della riunione istituzionale fra il Presidente della Regione Toscana ed i Sindaci del Valdarno Fiorentino venga riferito pubblicamente e dettagliatamente ogni atto e impegno preciso assunto dalle parti per porre fine alla precarizzazione in atto.
“Ricordiamo che la straordinaria manifestazione del 26 giugno 2020 contraria allo smantellamento del Presidio Ospedaliero Serristori ha portato i Sindaci del Valdarno Fiorentino, presenti anch’essi alla manifestazione, a richiedere un cambio dell’attuale gestione aziendale accompagnata da impegni precisi e puntuali da parte della Regione e della USL Toscana Centro – è stato ribadito -. Le richieste di cui sopra sono state formalizzate da un “documento congiunto” con tutto l’associazionismo territoriale per il reintegro reparto per reparto, dei medici e del personale sanitario del comparto mancanti, di tutti i posti letto attualmente soppressi (Medicina A, Sub-Intensiva, P.S., Week Surgery, sale operatorie, cardiologia, oncologia ortopedia, odontoiatria, endoscopia, dermatologia, geriatria, laboratorio analisi, diagnostica radiologica, farmacia interna, punto di ristoro), per il rispetto di tutti gli impegni sottoscritti con il patto territoriale e mai realizzati specificamente”.
I Cobas e il Comitato avvisano Regione Toscana e Sindaci del Valdarno Fiorentino che non saranno accettate dichiarazioni vuote, promesse vane o proclami a fini propagandistici, ma solo atti concreti per il ripristino immediato della piena funzionalità del Presidio Ospedaliero. Vanno respinte al mittente tutte le operazioni di depotenziamento che hanno portato l’Ospedale sull’abisso del declassamento, favorendo le strutture private e depotenziando il Presidio Ospedaliero pubblico territoriale.
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