Intervenire per contrastare il fenomeno del mancato pagamento del servizio mensa. Lo richiede il centro destra di Terranuova Bracciolini, alla luce anche dell’imminente riapertura delle scuole. “A Terranuova risultano ad oggi per circa 150 situazioni di morosità economica – ha spiegato la minoranza -. Quota non indifferente e percentualmente stabile negli ultimi 5 anni. Nel quinquennio in esame (2014–2018) ciò ha comportato un minor gettito pari a € 122,000. Cifra certamente non estremamente rilevante dal punto di vista economico, ma importante in quanto emblematica di uno scarso senso civico che viene a penalizzare nel suo complesso la collettività ed ancor più quanti – magari anche a costo di sacrifici – rispettano le normative comunali”.
Il centro destra ha ricordato che si tratta di un aspetto che si rileva in tutta Italia e come ben rappresentato nella relazione “(Non) tutti a mensa 2018” della Organizzazione “Save The Children”: “ … i morosi sono in buona parte famiglie abbienti e del ceto sociale medio alto. Rari i poveri diavoli che non riescono a sbarcare il lunario …”. “Ma anche se diffuso non è per questo un comportamento giustificabile e non può essere passivamente tollerato.
– ha aggiunto l’opposizione -. Per contrastare questo fenomeno vari sono stati gli approcci, dalla possibilità di rendere pubblici i nominativi dei morosi, alla sospensione della fruizione del servizio. Il Comune di Terranuova ha adottato un sistema di prepagato, ma che evidentemente non è sufficiente. Occorreranno quindi, e lo sollecitiamo, controlli più attenti, mirati, invio di cartelle esattoriali, ipotesi di rateizzazione”.
Un cambio di passo che, per il gruppo consiliare, è dettato anche dalla nuova situazione scolastica, determinatasi a seguito della attuale pandemia, che comporterà modifiche al servizio mensa, con incremento di personale, materiali monouso, carrelli, vassoi e assai probabili maggiori costi a carico del Comune.