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Ufficio postale di Ponticino: lettera del sindaco al Prefetto di Arezzo e a Poste Italiane

Si appella al Prefetto di Arezzo, il sindaco di Laterina Pergine Simona Neri per cercare di sbloccare la situazione dell’ufficio postale di Ponticino chiuso dall’ottobre scorso per un grave dissesto statico dell’edificio che lo ospitava.
Da tempo l’amministrazione ha offerto a Poste la propria collaborazione per trovare una sede alternativa e attenuare i disagi subiti dagli abitanti. Ma ogni proposta, al momento, è stata scartata. Di qui la decisione della sindaca di scrivere due lettere aperte alla rappresentante del Governo e alla direttrice provinciale Pt per formulare un’ulteriore offerta di aiuto, ovvero la sublocazione di un locale privato visto che di recente Poste aveva scartato la stipula di contratti di affitto con i privati, la possibilità di adeguare le sedi pubbliche, com’era avvenuto per il presidio della Asl, e pure quella di allestire un camper per un servizio mobile.
Neri ha anche ricordato alla direzione Pt l’inadeguatezza dell’ufficio perginese che “a causa della chiusura provvisoria della sede di Ponticino gestisce numeri e utenze molto più alti rispetto all’afflusso tradizionale”. Doveva essere potenziato, spiega, e invece all’interno lavora un solo dipendente e il risultato sono lunghe file e attese interminabili che penalizzano gli utenti e soprattutto gli anziani.
“Nonostante svariati incontri e sopralluoghi su immobili privati e pubblici – prosegue Neri – Poste non ha ancora accettato di approntare un ufficio provvisorio in attesa che il vecchio immobile venga ristrutturato”. Intervento prioritario per gli amministratori, che hanno già assegnato l’incarico di progettazione dell’adeguamento sismico, ma non immediato.
Da qui la lettera al Prefetto per ribadire l’impegno del municipio a risolvere l’impasse provvedendo, anche sotto il profilo economico, a sanare la lacuna. “Il problema evidente a tutti – conclude Neri – è che difficilmente si può riuscire ad aprire un ufficio postale senza che Poste Italiane siano d’accordo. Ma noi non demordiamo e lavoriamo affinché questo stato delle cose cambi”.

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