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Serristori, per il Comitato la missione dei sindaci in Regione”è stata un fallimento”

Nessun impegno della Asl sugli anestesisti e sulla riapertura della Sub-intensiva.Per il personale del Pronto Soccorso si è furbescamente rimandato tutto a dicembre: così il Comitato per il Serristori commenta l’incontro avvenuto in Regione qualche giorno fa e che ha avuto come argomento di discussione l’ospedale di Figline.
“Il Comitato si legge in una nota- comprende benissimo l’imbarazzo manifestato dai tre sindaci del Valdarno Fiorentino che si sono visti rifiutare dalla stessa Regione Toscana e dall’Azienda sanitaria gran parte delle richieste che erano state concordate con le associazioni per garantire il pieno funzionamento dell’ospedale Serristori.La risposta che hanno fornito i vertici dell’Azienda sanitaria, tra l’altro gli stessi di cui i tre sindaci avevano ‘inutilmente’ chiesto la sostituzione, conferma purtroppo lo stato di sofferenza del Serristori, che ora è ridotto ai minimi termini e resta formalmente aperto – per il momento – solo attraverso l’incredibile escamotage di definire il Valdarno come “una zona disagiata”.Al Comitato Serristori non resta che constatare il totale fallimento della missione che si erano dati i sindaci della cosiddetta ‘zona disagiata’. Nessun impegno è stato preso dalla Ragione e dalla Asl per la riapertura della Sub Intensiva che era stata chiusa nel momento dell’emergenza Covid-19. Anche la richiesta avanzata dai sindaci affinché il il Pronto Soccorso fosse subito dotato di personale medico dedicato, è rimasta inevasa. il problema è stato furbescamente rimandato a fine anno per evitare contestazioni prima delle elezioni regionali di settembre. Si rinnova così il teatrino delle promesse a lungo termine che l’Azienda ha dimostrato da anni di non saper e di non voler mantenere. E pensare che i sindaci avevano esplicitamente chiesto alla Regione e all’Azienda sanitaria “di ricevere un cronoprogramma completo, che indichi date e modalità di ripristino delle normali condizioni operative dei reparti sopra parzialmente o completamente chiusi, insieme al reintegro, reparto per reparto, dei medici e del personale mancanti”. Per mascherare il fallimento della missione compiuta a Firenze i sindaci del Valdarno fiorentino provano a parlare di ‘prime risposte’. In realtà – termina il Comitato-si tratta di “zero risposte.”

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