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Le richieste del Comitato delle Categorie Economiche del Valdarno ai candidati per la Regione

In vista delle elezioni regionali, il comitato delle categorie economiche del Valdarno ha elaborato una serie di proposte da avanzare ai candidati. Per le imprese è infatti necessario attuare strategie di sviluppo integrato, individuare obiettivi condivisi, agire in modo coeso per lo sviluppo complessivo di un’area sempre più complessa ed interdipendente come quella del Valdarno.
“Si rinnova l’invito ad attivare una collaborazione, quanto mai necessaria in questo momento, che dovrà rimanere stabile ed efficiente per i prossimi cinque anni”, hanno detto il portavoce Emiliano Taranghelli con i presidenti di Cna Fabio Mascagni, Confartigianato Maurizio Baldi, Confindustria Egisto Nannini, Confapi Carlo Cioni, Confcommercio Federica Vannelli e Paolo Mantovani e Confesercenti Laura Di Loreto. Ma quali sono le richieste? Contenimento della pressione fiscale, sostegno alle imprese, sburocratizzazione, viabilità ed infrastrutture, attenzione ai centri storici, ed una vera politica condivisa per il turismo.
Riguardo la pressione fiscale, la richiesta di una maggiore attenzione verso il comparto delle imprese è legittimata dal ruolo fondamentale che svolge per lo sviluppo economico e sociale del Valdarno. “La forte crisi economica e finanziaria che si è ingigantita con l’emergenza epidemiologica del Covid sta avendo enormi ripercussioni nel settore produttivo valdarnese, e potrebbe essere attenuata anche con una politica fiscale più sostenibile – ha detto il comitato -. Chiediamo quindi maggiore sensibilità da parte degli amministratori sulla pressione fiscale locale. Qualsiasi imprenditore può dirvi quale sia l’incidenza delle tasse sui fatturati delle imprese; partendo dall’iniquità dell’Irap, passando per le varie accise che gravano sulle energie ed i carburanti indispensabili per le produzioni manifatturiere e la distribuzione, per concludere con le diverse tassazioni sui rifiuti e sugli immobili artigianali, commerciali ed industriali. Chiediamo di intraprendere un ’inversione di rotta sui prelievi per i tributi locali alle imprese, riducendo quei costi fissi aziendali rappresentati dalla tassazione regionale”.
E’ stato poi chiesto ai candidati di spingere affinchè la Regione, oggi più che mai con il previsto arrivo di risorse europee, possa essere parte attiva del rilancio degli investimenti aziendali e sostenere settori e territori. Le imprese chiedono poi di mettere in campo politiche e percorsi partecipati che producano rigenerazione urbana, sociale ed economica nei paesi del Valdarno, con particolare attenzione ai centri storici, che devono riacquistare quel ruolo di luogo commerciale, abitativo, culturale e di socialità.
“Importante sarà poi il riconoscimento del valore essenziale che ricopre la micro e piccola impresa, anima del sistema economico regionale – hanno aggiunto – attraverso politiche pubbliche di incentivi per la riqualificazione, l’alleggerimento degli oneri burocratici e dei tributi fiscali locali, favorendo il ricambio generazionale e il rafforzamento delle realtà imprenditoriali, combattendo ogni forma di abusivismo e concorrenza sleale”.
Serve poi una concreta sburocratizzazione perchè lungaggini procedurali e farraginosità burocratiche impediscono alle imprese di essere competitive e le caricano di ulteriori costi. “Non possiamo non richiedere poi fondi maggiori destinati agli ambiti turistici – ha proseguito il comitato -. Il turismo può essere un volano del Valdarno ed ha bisogno di fondi facilmente accessibili. Chiediamo, quindi, grande attenzione anche alla promozione
del territorio, che rappresenta una componente fondamentale dell’economia del nostro Valdarno per la rilevanza e l’intreccio con il commercio, l’artigianato e i prodotti dell’enogastronomia”.
Turismo e manifattura sono legate anche alle infrastrutture. “Esprimiamo apprezzamento per la programmata realizzazione della nuova viabilità tra le Coste e il nuovo casello autostradale, ma non abbassiamo l’attenzione sulle opere ancora incompiute, come la terza corsia autostradale e le opere accessorie che sono un’occasione che non possiamo permetterci di perdere – hanno detto -. C’è poi il tema delle infrastrutture digitali come la banda larga. L’obiettivo è creare un ambiente favorevole al cambiamento, capace di interconnessione e dialogo, in grado di potenziare il tessuto socio economico regionale e innalzare il livello di innovazione del territorio”.

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