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Montevarchi: “Polo intermodale abbandonato a se stesso e pericoloso per operatori e utenti”. Il Pd interroga il sindaco

“Doveva essere il punto nodale della mobilità sostenibile di Montevarchi e di buona parte del Valdarno e invece è abbandonato a se stesso”. E’ la denuncia del Partito Democratico di Montevarchi che ha presentato un’interrogazione al sindaco sul Polo Intermodale cittadino, nei progetti il fiore all’occhiello in Toscana per l’interscambio tra gomma, rotaia e bicicletta e invece ancora un’incompiuta.
La situazione si trascina da anni e qualche mese fa era stata segnalata a Regione e Comune dai sindacati di categoria dei trasporti della Triplice che avevano denunciato la mancanza requisiti di sicurezza per gli utenti e gli autisti in una petizione sottoscritta da 700 persone, un centinaio degli autisti dei pullman e il resto di passeggeri, che gravitano nell’area del cosiddetto Memorario attigua alla ferrovia.
A riportare la voce della loro protesta in Consiglio comunale è stata la consigliera del Partito Democratico Francesca Neri che ha presentato un’interrogazione al sindaco per sapere “perché il completamento del Polo Intermodale è stato tolto dai piani triennali delle opere pubbliche dell’amministrazione Chiassai Martini e se si intenda agire per terminare la struttura che, rispetto al progetto originale, manca ancora della realizzazione della sala d’aspetto, della biglietteria e dei servizi igienici”.
“La Giunta non ha assolutamente pensato alla valorizzazione di questo punto di interscambio ferro-gomma – prosegue Neri – anche in chiave di mobilità sostenibile: infatti, visto anche l’impegno della Regione profuso per la realizzazione della Miv, la Mobilità Integrata Valdarno, questo può essere il luogo giusto per pensare a progetti innovativi di mobilità sostenibile come il bike e car-sharing”.
L’esponente del Pd ha poi ribadito le condizioni di scarsa sicurezza: “Manca la segnaletica verticale e orizzontale, l’illuminazione è carente e non adeguata a un luogo ad alta frequentazione e l’area di sosta e di manovra dei bus è spesso occupata da auto parcheggiate che rendono difficile la salita e discesa degli utenti e ogni manovra. Una struttura pensata come porta d’ingresso della città per chi proviene con il treno e con il bus, all’avanguardia per i tempi di realizzazione, ed oggi lasciata completamente a se stessa”.
Infine Neri conclude con un affondo politico: “Sicuramente il sindaco ci parlerà di un’opera incompiuta della precedente amministrazione e di un progetto sbagliato oppure scaricherà le responsabilità su altri, come suo solito, ma la verità è che in oltre quattro anni di amministrazione Chiassai niente è stato fatto per completare il progetto a favore della collettività, se non il posizionamento di due pensiline, piccole e inadatte alla scopo e che assomigliano ad una presa in giro per gli utenti”.

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