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Montevarchi. Il Consiglio Comunale darà un riconoscimento a chi si è distinto nella fase acuta del Covid

“Ho coinvolto il consiglio comunale per avviare un percorso e dare un riconoscimento importante a quelle persone che, con grande impegno, si sono maggiormente distinte per il servizio offerto alla comunità, come simbolo di resilienza e rinascita, a testimonianza dell’orgoglio di una città”. Lo ha detto ilo sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini, annunciando che saranno premiati coloro che, nella fase acuta, hanno lavorato per la comunità. – “Abbiamo affrontato nei mesi scorsi una terribile emergenza sanitaria, tra le più dure dal Dopoguerra, in cui la solidarietà è stata fondamentale per superare la chiusura forzata dal virus, mentre fuori un esercito di sanitari combatteva una guerra contro un nemico invisibile – ha aggiunto la Chiassai -. Non possiamo dimenticare l’impegno di tante persone, attività ed imprese che, malgrado un disagio collettivo, hanno aiutato la nostra comunità che è risultata maggiormente colpita dal Covid rispetto ad altri territori con una percentuale altissima di infezioni contratte in ambito sanitario. Nonostante la paura e la sofferenza, la città ha avuto la straordinaria forza di non arrendersi, dando vita a quel gioco di squadra che tutti noi dobbiamo ricordare e di cui essere fieri”.
Il sindaco ha sottolineato che Montevarchi, seguendo la sua tradizione di comunità laboriosa, è stata capace di rimboccarsi le maniche tirando fuori il meglio. “Le nostre aziende sono state il motore di una mobilitazione generale con la decisione di convertire la loro produzione al confezionamento di mascherine per garantire la sicurezza a chi stava lavorando in prima linea e ai soggetti più fragili – ha detto – . Il mondo dell’Associazionismo è intervenuto prontamente per soddisfare le necessità di una popolazione chiusa in casa, portando spesa a domicilio e medicinali, sorvegliando le nostre strade, distribuendo buoni pasto. Tanti volontari, spesso giovanissimi, sono diventati il nostro esercito del bene. Una macchina da guerra efficiente che ci ha permesso di essere i primi in Valdarno a distribuire i dispositivi di protezione alla cittadinanza organizzando ben quattro giri di consegne, battendo il territorio palmo a palmo, portando non solo mascherine ma anche sorrisi e piccoli gesti a tanti concittadini soli. Non possiamo dimenticare coloro i quali hanno avuto l’accortezza di dare concretamente una mano a chi ha avuto più bisogno facendo emergere un’unità tra la popolazione che non era scontata. Nella pandemia, abbiamo riscoperto una città vicina e un senso di appartenenza che ci ha permesso di superare le difficoltà del Coronavirus”

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