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Sergio Rizzo e Tito Boeri inaugurano il Moby Dick Festival 2020 di Terranuova

“Il rumore del tempo”. E’ questo l’argomento scelto per l’edizione 2020 del Moby Dick Festival di Terranuova Bracciolini, che si è aperto oggi pomeriggio alla tensostruttura allestita in piazza della Repubblica. Una manifestazione organizzata nel pieno rispetto delle normative anti Covid, con posti prenotati e distanziamento per i non congiunti. All’ingresso gel disinfettante con obbligo di indossare la mascherina e il nostro quotidiano distribuito a tutti, il che non guasta mai.
Ad inaugurare la rassegna Sergio Rizzo, noto giornalista e coautore con Gian Antonio Stella del libro-inchiesta sul mondo politico italiano “La casta” e Tito Boeri, economista e accademico, presidente dell’Inps dal 24 dicembre 2014 al 16 febbraio 2019. Tema dell’incontro ““Riprendiamoci lo Stato. Come l’Italia può ripartire”. Il saluto del sindaco Chienni ha aperto l’evento. “Questo è un anno un po’ particolare – ha detto – , ma quando inizia il Moby Dick c’è sempre un po’ di emozione. Voglio ringraziare la direzione artistica con Elisa e Paolo Sommaruga, i dipendenti e i volontari del comune di Terranuova”. Poi è iniziato il dibattito e Boeri ha parlato, tra le altre cose, di un argomento molto attuale. Le retribuzioni dei manager pubblici.
Quando infatti era presidente dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, riferendosi alle persone che lavorano all’interno dell’organizzazione, disse che rispetto agli altri paesi europei i guadagni delle fasce più alte erano livellate verso il basso, mentre quelli della fascia più bassa piuttosto elevata. E’ di queste settimane la polemica sulla retribuzione dell’attuale presidente dell’Inps Pasquale Tridico. “Per molto tempo l’impiego pubblico in Italia è stato utilizzato non solo come strumento di consenso politico, e questo spiega il motivo per cui non c’è terzietà nella burocrazia italiana, ma anche come ammortizzare sociale – ha detto Boeri – . Non è proprio il modo migliore per concepire la pubblica amministrazione, che deve essere al servizio dei cittadini. Ne consegue – ha aggiunto – che tutte le carriere all’interno del pubblico impiego rispondevano più ad una logica politica che ad una logica di funzionalità. C’è sempre stato anche un ruolo del sindacato molto forte, che ha sempre spinto verso l’egualitarismo. Noi – ha confermato Boeri – abbiamo quindi soggetti che svolgono mansioni elementari pagati molto più di come sarebbero retribuiti nel settore privato, mentre figure che ricoprono mansioni a contenuto più elevato pagate meno. Quindi facciamo fatica a portare le persone di cui ci sarebbe bisogno per far fare un grande salto di qualità alla pubblica amministrazione”.
Il Moby Dick prosegue stasera con Angelo Ferracuti, reporter e scrittore, Hanne Ørstavik, scrittrice norvegese e Guido Barbujani, genetista, scrittore e professore universitario italiano. Domani l’edizione sarà aperta alle 17,30 da Ferruccio De Bortoli. Poi sarà la volta di Arno Camenisch, scrittore e poeta svizzero e di Alessandro Barbero, storico, accademico e scrittore. E’ saltata invece la presenza di Carlo Calenda.

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