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Mensa sociale in Valdarno. Parte una campagna di crowfunding

Un progetto di inclusione sociale che punta a realizzare una mensa sociale, ma anche un luogo inclusivo nel quale, chi se lo può permettere potrà lasciare un pasto sospeso per le persone in situazioni di disagio socio-economico. L’iniziativa, dal titolo “Pane e Vino”, è legata all’attivazione di una campagna di crowdfounding ideata dalla Fondazione Giovanni Paolo II e attiva fino al 20 novembre con lo scopo di creare uno spazio accogliente e attento ai bisogni delle persone in difficoltà e un servizio che ancora mancava nel Valdarno.
Il progetto Pane e Vino è rivolto non solo alle persone in difficoltà economica, ma anche agli altri abitanti della zona, agli anziani e alle persone sole che vogliono mangiare in compagnia, a lavoratori in pausa pranzo, e più in generale a chi vorrà mettere a disposizione il proprio tempo e la propria passione per aiutare chi ha più bisogno.
La campagna di crowdfunding, ideata dalla Fondazione Giovanni Paolo II, l’impresa sociale Qoelet e la casa di accoglienza Fraternità della Visitazione, è realizzata all’interno dell’iniziativa Social Crowdfunders: percorso di crescita delle organizzazioni non profit, giunta alla quarta edizione, ideato da Siamosolidali, progetto di Fondazione CR Firenze, in collaborazione con la cooperativa Feel Crowd.
Si punta a raggiungere 20.000€ e al raggiungimento del 50% del budget Fondazione CR Firenze raddoppierà la cifra raccolta. Dai frigoriferi industriali agli abbattitori, dai tritacarne ai sistemi di sigillatura sottovuoto, con i fondi raccolti grazie alla campagna di crowdfunding si potrà formare il personale di cucina e acquistare tutto il necessario per preparare i pasti che saranno serviti a Pane e Vino.
“Non esiste una mensa sociale in Valdarno e Pane e Vino – ha detto Stefano Ermini, della Fondazione Giovanni Paolo II – sarebbe la prima esperienza in tal senso. Raggiungere l’obiettivo economico ci permetterà di completare i lavori di ristrutturazione della cucina e attivare il servizio che partirà nel 2021. La mensa, gestita da un’impresa sociale, formerà e darà lavoro a persone in difficoltà economica e offrirà un pasto caldo alle persone in stato di bisogno, segnalate dai servizi sociali del territorio. Inoltre – ha aggiunto -, grazie alla formula del pasto sospeso, tutti potranno pranzare alla mensa e contribuire al servizio. Sono state coinvolte tante associazioni del Valdarno, come Libera Toscana e le Misericordie Toscane, perché vogliamo che questo sia un progetto del territorio per il territorio; infine, grazie all’adesione dell’Alveare del Valdarno potremo promuovere un utilizzo del cibo responsabile e coinvolgere anche i piccoli produttori del territorio”.

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