24 milioni di euro di investimenti, la nascita di una nuova società, Valdarno Ambiente, lo sviluppo di un distretto industriale di economia circolare, nuovi impianti legati al tema dei rifiuti e all’innovazione tecnologica, compreso l’ampliamento della discarica di Podere Rota. Tutto questo è stato presentato oggi pomeriggio a Terranuova dai vertici della nuova società, nata dalla sinergia di quattro aziende del territorio, con un fatturato complessivo che supera i 30 milioni di euro. Si tratta di Csai Spa, attiva nello smaltimento e recupero energia dai rifiuti, Crcm Srl, che gestisce la piattaforma di selezione e valorizzazione della carta e cartone da raccolta differenziata, Tb Spa che opera nel trattamento e stabilizzazione dei rifiuti urbani e l’Agricola Riofi proprietaria di oltre 200 ettari di terreni intorno al polo impiantistico.
“Tutte queste aziende – è stato spiegato – , saranno unite da una mission comune: sviluppare impresa e innovazione a servizio del territorio”. Riguardo all’ampliamento della discarica, che dovrà essere approvato dagli organi tecnici regionali, è stato spiegato che le volumetrie saranno contenute (+15%). “E’ un intervento necessario – hanno detto i vertici della nuova società – perché l’esaurimento dei volumi disponibili è ormai imminente e senza altri impianti disponibili sul territorio e senza la garanzia di altri sbocchi all’interno dell’Ato Toscana Sud “si rischia di far precipitare il Valdarno in una vera e propria emergenza rifiuti”.
“Con la crescita della raccolta differenziata, la realizzazione degli impianti di recupero e valorizzazione del distretto e l’ampliamento del termovalorizzatore di Arezzo – è stato precisato – , la discarica, comunque necessaria alla chiusura razionale ed economica del ciclo dei rifiuti, sarà destinata ad accogliere soltanto i residui di lavorazione, non altrimenti recuperabili, nella percentuale del 10% prescritta dalle normative europee. L’ampliamento è necessario non solo a garantire la sostenibilità ambientale del nostro territorio ma avrà anche riflessi economici per la collettività, scongiurando inevitabili aumenti delle tariffe per i cittadini e le aziende, legati al conferimento dei rifiuti extra ambito territoriale”.
Per quanto riguarda i livelli occupazionali il distretto, che oggi occupa 60 addetti, prevede un incremento di almeno il 30% dei posti di lavoro. Sul fronte del recupero di materia, oltre che il potenziamento della piattaforma per la carta e cartone, sarà realizzato un impianto di selezione e valorizzazione del multi materiale leggero da raccolta differenziata che muoverà investimenti da 12 a 15 milioni di euro. Previsto anche il potenziamento del recupero energetico del biogas di discarica, per la generazione di elettricità da fonte rinnovabile, ma anche la produzione e distribuzione di biometano per autotrazione con cui rifornire, ad esempio, la flotta dei mezzi di raccolta di Sei Toscana. Ci saranno poi interventi di compensazione come la cattura e lo stoccaggio della CO2 grazie ad un rimboschimento di 80 ettari a ridosso del polo ambientale di Podere Rota. “La creazione di un centro di competenza sull’innovazione digitale dei processi produttivi e le attività di formazione ed educazione ambientale verso le nuove generazioni saranno poi la leva per incidere sul primo tassello della gerarchia sui rifiuti: la prevenzione”.
Le dichiarazioni del presidente di Csai Filippo Severi e dell’amministratore delegato Luana Frassinetti