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Il grido d’allarme dei Circoli Arci del Valdarno: “senza aiuti rischiamo di chiudere”. L’appello di Marco Mini

Il nuovo decreto del Governo, che impone forti restrizioni anche per luoghi di socialità come i circoli, preoccupa e non poco il mondo Arci del Valdarno, al punto che sono a rischio i 69 circoli del Valdarno Aretino e Fiorentino, e con loro una insostituibile rete di presidio del territorio e della coesione sociale. “Sono a rischio – ha detto il presidente di Arci Valdarno Marco Mini – perché soffocati dalla mancanza di aiuti economici e dalla poca chiarezza dei provvedimenti del Governo”.
Mini ha ricordato che i circoli, sin da marzo, si sono attivati responsabilmente, anche prima delle disposizioni normative, limitando le proprie attività, adoperandosi per un attento rispetto delle linee guida, adottando specifici protocolli anti contagio, formando i propri dirigenti e i volontari. “Durante il lockdown – ha aggiunto – molti di loro hanno contribuito alla coesione sociale delle nostre comunità con una particolare attenzione alle categorie di persone più vulnerabili. I nostri circoli rappresentano un tessuto associativo di comunità, un presidio del territorio, una insostituibile rete di volontariato che opera per la coesione sociale e crea aggregazione. Molti di loro sostengono con beneficienza importanti realtà solidali del territorio e rappresentano un primario intervento sociale rispetto ai bisogni delle comunità. Il tutto finanziato prevalentemente con risorse proprie e non pubbliche”.
“Per garantire la continuità della nostra funzione – ha concluso Mini – è necessaria e urgente una chiara collocazione dei nostri presidi all’interno delle misure di sostegno, anche in vista dell’importante intervento di tenuta sociale per il contrasto alle conseguenze della pandemia che richiederà uno sforzo di ancora maggiore intensità nei mesi a venire”.

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