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Podere Rota. La giunta di Cavriglia chiede un un percorso condiviso che veda coinvolte le istituzioni

“È inaccettabile che sia un privato ad indicare quali siano le risposte ai bisogni dell’ATO Toscana Sud, al di fuori di un percorso trasparente e condiviso che veda coinvolti tutti i soggetti istituzionalmente preposti, primi fra tutti i comuni del Valdarno”. Lo ha spiegato, in una nota ufficiale, l’amministrazione comunale di Cavriglia, che ha affrontato un argomento quanto mai attuale. L’ampliamento della discarica di Podere Rota legato ad un progetto complessivo presentato dal distretto “Valdarno Ambiente da 24 milioni di euro, che comprende anche altri interventi sul fronte rifiuti. La giunta Sanni ha ricordato che nel novembre del 2017 il consiglio comunale di Cavriglia ha approvato all’unanimità un ordine del giorno nel quale si dichiarava favorevole a far rispettare gli accordi previsti dall’attuale piano di ambito, nei quali era prevista la chiusura della discarica nel 2021, in vista di una diversa soluzione per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani prodotti nel Valdarno aretino e in parte della Provincia di Arezzo.
“Oggi – ha spiegato l’amministrazione – è del tutto evidente che all’esaurimento delle attuali volumetrie disponibili della discarica di Casa Rota, previsto nella seconda metà del 2021, l’impianto di recupero di rifiuti urbani di San Zeno ad Arezzo non sarà ancora pronto per accogliere i rifiuti solidi urbani oggi conferiti in discarica. Il progetto proposto dalla Società Valdarno Ambiente sembra voler dare risposta a tale esigenza: creare una ulteriore capienza di 900.000 tonnellate per fare in modo che possano continuare ad essere conferiti nella discarica di Casa Rota i rifiuti solidi urbani della Provincia di Arezzo, stimati in circa 70.000 tonnellate annue, fino all’avvio del nuovo impianto di San Zeno, evitando di dover ricercare altre soluzioni di conferimento, in siti più lontani e con tutta probabilità con maggiori costi di smaltimento per i cittadini”.
“La nostra contrarietà al progetto di Valdarno Ambiente – ha proseguito il comune di Cavriglia – nasce dal fatto che lo stesso si pone tuttavia al di fuori della programmazione regionale e/o di ambito: le dimensioni dell’ampliamento non sono funzionali ai bisogni della Provincia di Arezzo, ma sono ben più ampie; non c’è nessuna certezza che con l’inizio del conferimento dei rifiuti del Valdarno aretino all’impianto di San Zeno la discarica di Casa Rota venga chiusa. E d’altra parte questo progetto nasce da un interesse meramente privato di valorizzare un sito che è nato come una discarica pubblica, per 30 anni ha dato risposta alle esigenze di un territorio e che oggi sembra decisamente rivolgersi al libero mercato dei rifiuti”.
L’amministrazione chiede quindi l’avvio di un percorso trasparente e condiviso che veda coinvolti tutti i soggetti istituzionalmente preposti, primi fra tutti i comuni del Valdarno. “È solo attraverso questo percorso decisionale che sarà possibile valutare l’utilità di ampliare Casa Rota e le eventuali condizioni alle quali ciò possa avvenire, nel rispetto delle effettive necessità del territorio e, soprattutto, ponendo la dovuta attenzione alle criticità di carattere ambientale che i recenti report di ARPAT hanno messo in evidenza – ha spiegato -. Pensando anche che, se il territorio del Valdarno dovesse ancora sopportare per alcuni anni la presenza della discarica di Casa Rota, nella adozione delle necessarie misure di compensazione ambientale si tenga conto di un ambito ben più ampio di quello che sino ad oggi è stato considerato”.
Auspichiamo pertanto che ATO Toscana Sud apra un tavolo di discussione ove elaborare, in un’ottica di interesse pubblico, la soluzione al problema che si manifesterà tra circa un anno, quando la discarica di Casa Rota avrà esaurito le volumetrie disponibili, così che tutti i comuni interessati possano esprimersi, attraverso il necessario dibattito nei propri consigli comunali – ha concluso la giunta cavrigliese -. E confidiamo che la Regione nel frattempo sospenda ogni valutazione sul progetto di Valdarno Ambiente, per rispetto al territorio del Valdarno e dei comuni che lo rappresentano, oltre che per precauzione alla luce delle criticità ambientali recentemente emerse”.

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