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Chiusi tutti i circoli e anche i bar degli oratori. Ed è polemica. “Perché i bar aperti e noi no?”

La recente circolare del Ministero degli Interni ha chiuso i 1250 circoli Arci della Toscana e le centinaia di sedi associative di Acli, Endas, Mcl, Aics, persino i baretti degli oratori. Colpito ovviamente anche il Valdarno e monta la polemica. Ieri sera al circolo Arci di Cellai, nel comune di Rignano, si è tenuta una singolare forma di protesta davanti al locale. Tutti in silenzio, la bandiera dell’Arci, rispettando distanziamento e utilizzando i dispositivi di protezione necessari. “Vogliamo ricordare a tutti che la nostra comunità, privata del circolo che rispettava tutte le norme anti-covid, da oggi sarà una comunità orfana, orfana dell’unico punto di ritrovo, di socializzazione che soprattutto in questo brutto clima era e rimane un luogo di vitale importanza”, hanno detto a Cellai. Era presente anche il presidente del Comitato Arci Valdarno Marco Mini. “Quello che ha indotto a rappresentare la protesta è stato il provvedimento del Ministero degli Interni con il quale, di fatto, si è dichiarata, non la sospensione di attività, ma la chiusura delle sedi dei circoli e tutte le attività di interesse generale che li si fanno”, ha detto.
E nelle ultime ore è arrivata anche la dura presa di posizione del presidente dell’Anci Toscana Matteo Biffoni “Una chiusura inspiegabile e punitiva – ha detto – visto che i bar commerciali restano aperti. Quello dei circoli è un mondo che contribuisce in modo decisivo alla coesione sociale della nostra regione, offrendo servizi culturali e sociali anche ai settori sociali più disagiati. Naturalmente i protocolli di sicurezza devono essere rispettati da tutti con severità, cosa che i circoli peraltro hanno sempre fatto; ma questa chiusura, quando le analoghe attività commerciali restano aperte, segna una disparità davvero poco comprensibile, soprattutto in un momento come quello che stiamo vivendo”.
Da qui la richiesta del presidente di AnciToscana: “Mi auguro che il governo tenga conto di questa situazione e ponga rimedio a quello che ritengo sia solo un errore di valutazione, facendo riaprire almeno l’attività di somministrazione. Bisogna farlo subito, però, se non vogliamo perdere quelli che sono presidi sociali straordinari delle nostre comunità, che anche nella pandemia hanno avuto un ruolo importante, ad esempio nella distribuzione della spesa agli anziani”.
Duro intervento anche del sindaco di Cavriglia Leonardo Degl’Innocenti o Sanni. ” Se è vero che l’epidemia sta aumentando e che la situazione è di giorno in giorno sempre più grave, quindi è necessario mantenere tutte le misure di sicurezza possibili, è vero anche che i bar sono rimasti aperti fino alle 18 ed è una vera ingiustizia che i nostri circoli debbano restare chiusi – ha detto Sanni -. Queste realtà sono vive, preziose e fondamentali in ogni paese ed offrono servizi culturali e sociali a tutti, anche e soprattutto alle categorie più disagiate e meno abbienti. Naturalmente i protocolli di sicurezza devono essere rispettati da tutti con severità, cosa che i circoli peraltro hanno sempre fatto; ma questa chiusura, quando le analoghe attività commerciali restano aperte, segna una disparità davvero poco comprensibile. Mi auguro che il governo ponga subito rimedio a quello che ritengo sia solo un grave errore di valutazione – ha concluso -, facendo riaprire almeno l’attività di somministrazione. Bisogna farlo subito, però, se non vogliamo perdere quelli che sono presidi sociali straordinari delle nostre comunità e di cui non possiamo assolutamente fare a meno!”

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