Cerca
Close this search box.

Al via da sabato 14 novembre la consegna delle mascherine a Rignano

Avrà inizio a partire dal prossimo fine settimana la consegna delle mascherine fornite dalla Regione Toscana sull’intero territorio comunale grazie alla sinergia tra l’amministrazione Lorenzini e le associazioni attive sul territorio. Per la modalità di consegna saranno individuate apposite aree nelle quali i volontari si occuperanno, in piena sicurezza e nel rispetto di tutte le norme anti-contagio, della consegna ai cittadini. Al termine di una riunione operativa l’amministrazione comunicherà alla cittadinanza tutte le informazioni necessarie per il corretto ritiro delle mascherine che dovrà avvenire nel punto di distribuzione più vicino alla propria abitazione e mostrando ai volontari la tessera sanitaria di ogni componente del nucleo familiare.

Il Sindaco Daniele Lorenzini lancia poi un appello alla responsabilità: “a partire da oggi entrerà in vigore l’ordinanza del Ministero della Salute con la quale anche la Toscana viene classificata come area arancione. Oltre a ricordare che verranno introdotte limitazioni ulteriori, è opportuno fare una riflessione sulla situazione attuale che riguarda la nostra comunità che anche in questo periodo di difficoltà ho sempre elogiato per il suo senso di solidarietà e spirito di servizio verso il prossimo. A Rignano, da inizio pandemia ad oggi, i casi di positivi al Covid-19 sono 116 di cui oltre l’85% registrato in questa seconda ondata. Le misure adottate non saranno mai abbastanza se ognuno di noi non si assume la responsabilità, verso se stesso e soprattutto verso gli altri, di tenere comportamenti consoni alla lotta e alla propagazione del virus”. Inoltre il primo cittadino che ricorda anche una scelta propria dell’Amministrazione. “Credo che non sia opportuno andare a indicare quotidianamente i positivi nel nostro Comune, in una comunità così ristretta come la nostra il rispetto della privacy è importante e la diffusione dell’età e della residenza non è un valore aggiunto. La cosa fondamentale è continuare a prendersi cura dei casi, non certo diffonderne i dati”.

Articoli correlati