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Castelfranco di Sopra festeggia i primi 100 anni di Fedele Papi

Un nuovo centenario in Valdarno. E’ Fedele Papi, detto Olivo, di Castelfranco di Sopra, che il 18 novembre scorso ha soffiato sulle prime 100 candeline.
Per celebrare la ricorrenza, in tono minore per le norme anti Covid, i familiari hanno sistemato sulla facciata della loro abitazione, nella centralissima piazza Vittorio Emanuele, un 100 scritto a lettere cubitali e contornato da palloncini multicolori.
Ex combattente e reduce della Seconda Guerra mondiale, dopo due anni in Libia, nel 1942 venne fatto prigioniero dagli inglesi nella battaglia di El Alamein e tradotto prima ad Alessandria d’Egitto e poi in Sudafrica fino ad approdare in Inghilterra. Nel 1946 il ritorno a casa e tre anni dopo il matrimonio con Agostina Quercini, unione dalla quale sono nati i figli Rossella e Mauro. Gran lavoratore, Fedele ha partecipato anche alla costruzione dell’Autostrada del Sole.
Ma l’esperienza che ricorda con maggior emozione risale al 2005 quando, già ottantacinquenne, divenne il più anziano dei 1400 toscani che parteciparono al viaggio ad Auschwitz con il Treno della Memoria della Regione Toscana. E nei luoghi dell’olocausto portò la bandiera tricolore della sezione combattenti e reduci castelfranchese sfilando insieme ai gonfaloni di Regione, Province e Comuni. Di ritorno dalla Polonia affermò di essere rimasto profondamente scosso: “In guerra ho visto morire tanta gente, ma non sono mai sta male come davanti alle camere a gas, ai forni crematori e a quelle stanze piene di scarpe, spazzole e ciocche di capelli”. A riportarlo alla realtà il calore composto delle centinaia di giovani che lo circondavano e che, disse allora Olivo, ispirano fiducia per il futuro.

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