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“Consentite ad una famiglia di Cavriglia di poter riabbracciare il figlio adottato in Cina”. Il sindaco scrive al Ministro

“Ministro Bonetti, consenta ai coniugi Zangrillo di Cavriglia di andare a prendere il proprio figlio adottato in Cina. A causa del Covid la burocrazia ha fermato i viaggi turistici nel paese orientale, occorre un suo intervento”. Questo il senso della lettera che in queste ore il sindaco Leonardo Degl’Innocenti o Sanni ha scritto al Ministro per la Famiglia e per le Pari Opportunità. Una mossa per cercare di aiutare Francesco Zangrillo e Monica Maffei, due genitori che hanno adottato un bambino cinese, ma che non possono andare a prenderlo a causa della pandemia e delle restrizioni in atto.
La famiglia Zangrillo, attivando tutti i protocolli ufficiali disciplinati in materia, aveva infatti adottato un bambino di nazionalità cinese di otto anni, Simone. La procedura burocratica pareva destinata ad una conclusione positiva, purtroppo però solo fino al lockdown causato dal Covid-19.
La pandemia ha infatti bloccato l’iter, il visto per partire per la Cina non è arrivato e il piccolo attende da quasi un anno che i suoi nuovi genitori possano andare a prenderlo, con la paura, facilmente immaginabile, di poter essere abbandonato per la seconda volta nella sua vita.
In questi giorni il Ministro dovrebbe incontrare la famiglia Zangrillo e altri 37 nuclei familiari italiani che si trovano nella stessa situazione. Il sindaco Sanni ha deciso di anticipare questo incontro scrivendo una lettera con un appello accorato, chiedendo al Ministro Bonetti il massimo impegno per riuscire a sbloccare lo stallo burocratico creato dal virus, in modo che Simone e con lui gli altri 37 bambini possano quanto prima abbracciare i loro nuovi genitori.
“La vicenda della famiglia Zangrillo mi ha toccato profondamente – ha detto il sindaco -. La loro volontà di dare amore ad un bambino, fino ad oggi non certo fortunato, è decisamente più forte di ogni ostacolo che la burocrazia crea anche in tempi normali, figuriamoci durante questa pandemia mondiale. Mi sono subito schierato al loro fianco e attendo risposta dal Ministro Bonetti. Il periodo che stiamo vivendo – ha concluso – è ottenebrato da un pessimo presente. Riuscire a portare in Italia Simone e gli altri 37 bambini sarebbe un bellissimo raggio di sole per loro e le famiglie coinvolte”.

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