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Addio a Diego Maradona. Quell’estate del 1984, con il suo Napoli in ritiro a Reggello. Se n’è andato il “Dio del Calcio”

Se ne va il Dio del calcio….
Parlare oggi di Maradona e ricordarlo nelle sue vesti di calciatore è un esercizio straordinariamente facile per chi ha avuto il privilegio di vederlo giocare. Il più grande e per chi scrive anche senza discutere: se altri fuoriclasse come Pelé, Di Stefano e Cruijff meritano di stare molto in alto in un ipotetica classifica di ogni tempo, il giocatore argentino si è misurato nel calcio europeo fino a portare gloria assoluta ad un club che mai fino ad allora aveva vinto come il Napoli .
Salite e discese hanno caratterizzato la vita post calcio del Pibe de oro e oggi, nell’ora del dolore, pare inutile star qui a ricordare le tante, troppe disavventure che ne hanno contraddistinto il cammino terreno.
Ci piace ricordarlo invece in campo a sfidare le leggi della fisica calcistica con tiri ad effetto, dribbling entusiasmanti, giocate al limite dell’impossibile. Uno come lui non ci sarà mai più e al di la di tutte le considerazioni sulla vita privata certo anche discutibile colpisce il rapporto avuto con i compagni di squadra, che oggi lo piangono ricordandone l’altruismo, la generosità ed il suo esporsi nello spogliatoio per difendere i diritti di tutti .
Nell’estate del 1984 il Napoli era in ritiro a Castel del Piano e per completare la preparazione scelse Reggello ed il nostro Valdarno.  L’allora giovane sindaco Pieraldo Ciucchi e il diesse della Resco Paolo Rosseti (due cari amici), con un autentico blitz raggiunsero il paese amiatino e concordarono in quattro e quattr’otto il ritiro reggellese con la dirigenza partenopea. Fu un’autentica festa azzurra di passione con 1000 persone ogni giorno ad assistere agli allenamenti e lui….naturalmente che non di rado si concedeva un quarto d’ora supplementare per mandare in estasi i tifosi-
E la camminata di Diego verso la Piazza Potente e il centralissimo albergo Italia (che aveva già ospitato la Fiorentina di De Sisti ed il Genoa di Simoni) era una vera e propria processione laica che si ripeteva ogni giorno fra foto (allora non esistevano i cellulari), abbracci e richieste di ogni tipo. E nel bel paese della nostra vallata salivano le penne più importanti. Io ricordo su una panchina fuori dall’albergo Maradona intervistato da Italo Cucci, all ‘epoca direttore del Guerin Sportivo .
Il calcio mondiale piange oggi il suo Re , lo piange l’Argentina che guidò alla vittoria mondiale del 1986 in Messico, lo ricorda Barcellona e lo piange attonita la sua Napoli gonfia di lacrime. Noi che andiamo in la con gli anni, noi innamorati del pallone e dello sport lo possiamo gridare a pieni polmoni…..”abbiamo visto Maradona ” e , forse, ci è bastato. Adios Diego!

Alcune immagini dell’amichevole tra Reggello e Napoli del 17 agosto 1984 tratta da NapoliTube

 

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