sabato, Aprile 1, 2023

“Salvate il dipinto abbandonato nella chiesa di Rendola”. Romeo Romei scrive all’Arcivescovo Fontana

Una lettera aperta all’Arcivescovo di Arezzo Riccardo Fontana per “salvare” un dipinto che versa in pessime condizioni di conservazione, abbandonato per terra. Si trova nella chiesetta di Rendola, sulle colline di Montevarchi e rappresenta l’”Allegoria dell’Immacolata Concezione con la Sibilla Persica e la Sibilla Libica”. La missiva è partita da chi ha abitato a lungo della frazione montevarchina, Romeo Romei, ex sindacalista, figura di spicco per molti anni della Cgil valdarnese. Romei non abita più a Rendola, la lì ha le sue radici. La chiesetta della Compagnia, così si chiama, è abbandonata, ma in passato ha avuto una vita molto attiva.
“Mi rivolgo a Lei per segnalarLe un fatto spiacevole che credo meriti il Suo interessamento, visto che i funzionari della Curia non hanno preso in considerazione l’ipotesi di salvare un quadro che si è rilevato di grande interesse per la piccola comunità rendolese – ha scritto Romei all’Arcivescovo Fontana -.Nella chiesa di Rendola è “custodito” si fa per dire, un dipinto che si rivela come uno dei più interessanti realizzati dal pittore montevarchino Michelangelo Vestrucci, un artista vissuto a cavallo tra il 1500 e il 1600, pittore nella Firenze dei Granduchi, operante soprattutto nel Valdarno superiore nella prima metà del XVII secolo e del quale ricorrono quest’anno i 450 anni dalla nascita. Il dipinto in oggetto, in pessime condizioni di conservazione, abbandonato in terra – ha ricordato Romei – fu realizzato per la Compagnia omonima annessa alla chiesa di San Donato a Rendola e nel 1805 venne inserito in una nuova mostra d’altare fatta realizzare dai confratelli della Compagnia. Se nessuno interverrà urgentemente, sicuramente il quadro andrà definitivamente perduto e sarà responsabilità di coloro che ne hanno la custodia e cioè la Curia di Arezzo”.
Nel corso della ricerca che a suo tempo l’ex sindacalista ha fatto per pubblicare il libro, “Rendola Storie, famiglie, personaggi” edito da Aska, è emerso il ruolo sociale, oltreché religioso della Compagnia a cui partecipavano, con vari ruoli, quasi tutti gli uomini della parrocchia di Rendola. “Mi piace ricordare i Governatori che si sono succeduti dal 1885 e precisamente Merlini Clorindo, Rossi Serafino, Rossi Guido, Lucaccini Ernesto, Celli Vincenzo, Rossi Ferdinando, Rossi Guido, Alberti Paolo, Bechelli Giuseppe, Rossi Francesco, Centi Oreste, Redditi Sabatino, Alberti Paolo. La carica di Camarlingo, per lungo tempo è stato Giuseppe Tinacci. Alla sua morte gli eredi consegnarono alla Compagnia lire 75.000, frutto del lavoro collettivo e dell’accurata amministrazione – ha concluso Romeo Romei -. Un paese è più vivo se ha la sua chiesa, soprattutto è più ricco spiritualmente se riesce a salvaguardare i capolavori tramandati dagli antenati. Da qui l’appello da parte di un ateo che pur non abitando più a Rendola, li ha le sue radici e è da sempre impegnato per la valorizzazione di questo piccolo ma bello paese toscano”.

Marco Corsi
Marco Corsi
Direttore Responsabile