Cerca
Close this search box.

Valdarno in azione boccia il regolamento della giunta Chiassai: “Apriamo un confronto. Ci proponiamo come interlocutori”

Il movimento politico “Valdarno in Azione” si propone come interlocutore dell’amministrazione comunale di Montevarchi per modificare il regolamento sul centro storico e sul decoro e chiede un passo indietro della giunta Chiassai con l’apertura di un vero confronto con tutte le forze politiche e sociali. Il partito di Calenda, che ha mosso i primi passi anche nel territorio valdarnese, boccia senza mezzi termini le nuove norme che “deresponsabilizza l’amministrazione dal tema della sicurezza e della pulizia dell’ambiente, trasferendo sui privati cittadini i costi e la responsabilità di questo onere”. “Il decoro non si assicura vietando la vendita di determinati articoli commerciali, ovvero vietando l’ampliamento della superficie di esercizio in un periodo come questo, dove le distanze da mantenere sono elemento vitale per il mantenimento di un’attività commerciale – ha spiegato il movimento -. Tra l’altro questa regolamentazione non è assolutamente chiara, perché lascia spazio a interpretazioni soggettive delle regole che non garantiscono una loro applicazione certa e lasciano spazi ad una potenziale carenza di equità”.
Insomma, c’ troppa discrezionalità. Riguardo poi l’obbligo di vendere prodotti locali o della tradizione italiana per il 70% ,per Azione, impediscono l’apertura di negozi etnici alimentari/non alimentari, kebab, bazar, ma anche di un ristorante giapponese, di una birreria che vende birre estere o di una paelleria spagnola. “Senza valutare cosa si possa intendere per etnico o no. Ad esempio, la vendita di frutta esotica equivale a vendere un prodotto etnico, o no: un salto indietro di secoli di fronte ad una realtà cosmopolita. Che dire poi dell’obbligo di non vendere alcolici dopo le 18? – ha aggiunto il partito di Calenda -. Le enoteche, i bar ed i negozi di alimentari non avranno la possibilità di completare parte delle vendite attese”. Sul fronte del decoro, per il movimento le nuove norme non sono funzionali a raggiungere questo obiettivo. Le problematiche che si vogliono contrastare (bivacchi e persone ubriache per strada) non si affrontano infatti con la limitazione di attività funzionali alla efficace gestione economica dell’attività commerciale e ad una attribuzione di responsabilità ai privati cittadini. “Non è con i divieti che si ottengono i risultati migliori, ma con l’armonia fra i diritti ed i doveri collegati ad un più puntuale controllo del territorio – ha aggiunto -. Riguardo poi ad analoghi provvedimenti adottati in altre città della Toscana, riteniamo che Montevarchi non sia un centro paragonabile a Firenze Prato Lucca e che per un’amministrazione di destra non sia sufficiente copiare qualcosa di sinistra per essere esente da critiche. Confrontare poi il regolamento con quanto normato a Firenze è fuorviante – ha sottolineato Azione – , in quanto le variazioni (soprattutto nei mercati) sono previste alla scadenza delle attuali concessioni e quindi si crea una nuova identità dei mercati non confrontabile con uno status autorizzativo “fisso” come quello dei negozi e botteghe artigiane”. La richiesta alla giunta Chiassai è esplicita. Una concertazione con altre forze politiche e sociali per redigere un piano particolareggiato di incentivi per l’installazione di tende e/o infissi omogenei; incentivi per giovani coppie che decidono di trasferirsi nel centro storico e per nuovi esercizi commerciali che decidono di investire sui locali sfitti; una calendarizzazione di eventi culturali nel centro storico.

Articoli correlati