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Pensieri in libertà di Leonardo De Nicola. Tema scuola. Si salvi chi…può ?

Il governo come sappiamo ha rinviato la riapertura delle scuole in “presenza” dal giorno 7 al giorno 11 di questo primo mese dell’anno, ovvero domani, anche se alcune regioni posticiperanno ulteriormente la ripartenza in presenza. Una decisione per certi aspetti incomprensibile e figlia delle tante e troppe incomprensioni che stanno lacerando questa maggioranza: cosa significhino due o tre giorni in più non si riesce francamente a capire se non come l’ennesimo tentativo di prendere tempo e vedere poi cosa accadrà…
La chiusura delle scuole così prolungata di fatto mortifica un intera generazione e svilisce l’importanza che un paese ed una comunità devono dare all’istruzione ed alla formazione. Al di là dei problemi reali, dà parecchio fastidio la sottovalutazione del problema e, spesso, anche voler equiparare la chiusura delle scuole a quella delle piste da sci o degli stadi. Nessuno di noi qui vuole sottovalutare i rischi di una ripartenza reale e seria, anche se è vero come ad oggi non si siano chiarite quali siano effettivamente gli indici di contagio e di rischio e quanto il virus si propaghi all interno di aule ed edifici .
Ed in questo deprecabile guazzabuglio ecco poi arrivare le voci stonate dei governatori regionali spesso incapaci di un piano per riorganizzare un rientro in sicurezza, penso per primo al settore dei trasporti di loro diretta competenza.
C’è un intera generazione che ,al momento, paga un prezzo enorme a tutto questo, con perdite di conoscenza ed esperienza difficilmente recuperabili (anche perché ogni età assimila e sviluppa per quel preciso istante, nessuno di noi oggi avrebbe le stesse reazioni di 40 anni fa per una cosa analoga detta o studiata a 18 anni). Se tutti, e dico tutti, pensiamo alla scuola ed alla formazione come qualcosa di straordinariamente importante (mi rifiuto di pensare il contrario….)serve adesso un grande sforzo generale: innanzitutto per rimediare ai danni del lockdown primaverile e di questa singhiozzante e brutta ripartenza. Più che alla didattica a distanza che presenta tutti i suoi limiti (pensiamo solo ai ragazzi più svantaggiati), oggi si deve necessariamente ridisegnare il futuro e guardare avanti. In questo momento di emergenza straordinaria ed impensabile, parlare di un allungamento del calendario scolastico nei mesi estivi non è una cosa campata in aria e chiedo qui scusa ai docenti e anche agli operatori turistici .
Ma tutto ruota in fondo al concetto di partenza e cioè quanto si dia importanza alla scuola oppure la si ritenga marginale alla stregua di molte altre cose. E se fosse davvero così sarebbe un grosso e grave pericolo per il futuro e per tutti noi.

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