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Levane: arresti domiciliari per l’innamorato – stalker non corrisposto

Pedinamenti, irruzioni nel luogo di lavoro, regali non richiesti, invio di centinaia di sms su Messenger, Instagram e Facebook. E’ finito agli arresti domiciliari l’innamorato non corrisposto, un albanese di 29 anni, che per un anno ha sottoposto una donna di 32 anni di Montevarchi a stalking.
Lei, barista in un noto locale di Levane, nel comune di Bucine, era stata costretta a rivolgersi ai Carabinieri della stazione del paese per presentare denuncia, infastidita anche dal fatto che l’uomo la raggiungeva nel posto dove lavorava tentando in tutti i modi di allacciare una relazione sentimentale. Dopo la querela sporta dalla giovane, i militari avevano avviato un’indagine deferendo alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Arezzo lo spasimante per atti persecutori.
Nonostante questo, però, il ragazzo ha continuato a perseguitare la sua amata, che rifiutava categoricamente ogni suo approccio, inviando messaggi sui social e pedinandola con la macchina lungo il tragitto percorso per raggiungere il posto di lavoro, tanto da indurla a presentarsi ancora in caserma per denunciare gli episodi.
Acquisita la nuova denuncia, gli uomini dell’Arma hanno chiesto all’Autorità Giudiziaria di applicare una misura coercitiva e il Giudice ha emesso il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla trentaduenne e in particolare al bar.
Un provvedimento che non ha prodotto l’effetto sperato perché il ventinovenne ha continuato a perseguitare la ragazza. Così, dopo l’ennesima denuncia, i militari hanno richiesto una misura più grave.
L’Autorità Giudiziaria, concordando con le risultanze investigative della Polizia Giudiziaria, ha disposto gli arresti domiciliari, provvedimento che nella giornata di ieri è stato eseguito dai Carabinieri.

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