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Ampliamento di Podere Rota: la Regione avvia il provvedimento autorizzativo. Il sindaco Vadi: “Siamo stupiti, si proceda con l’inchiesta pubblica”

Via all’iter per autorizzare l’ampliamento della discarica di Podere Rota. La Regione Toscana – Settore Valutazione impatto ambientale, Valutazione ambientale strategica, Opere pubbliche di interesse regionale – il 21 gennaio scorso ha avviato il Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR) sul progetto protocollato da Csai il 19 ottobre scorso.
Entro il 21 febbraio dovranno essere presentate le osservazioni da parte delle istituzioni o dei soggetti interessati, mentre entro il 21 marzo gli enti coinvolti nel procedimento dovranno trasmettere pareri e contributi tecnici istruttori.
Il documento è stato trasmesso anche a San Giovanni perché il progetto, pur ricadendo nel comune di Terranuova, interessa a livello di impatto anche il territorio amministrato dal sindaco Valentina Vadi.
“Ci coglie di sorpresa – ha commentato la prima cittadina – l’avvio del procedimento da parte della Regione Toscana, perché la vicenda relativa alla potenziale contaminazione messa in evidenza dalla relazione di Arpat Arezzo nel settembre 2020 ancora non è stata chiarita. Stupisce che gli uffici della Regione Toscana abbiano comunque deciso di procedere con l’avvio del provvedimento autorizzatorio senza che questo delicato passaggio avesse avuto prima una spiegazione certa. Il principio di precauzione vuole che si chiuda una procedura prima di aprirne una nuova”.
Nel mese di settembre era stato reso pubblico il rapporto dell’Arpat relativo agli anni 2018/2019 sullo stato di salute delle acque sotterranee. Ne era emerso “un ulteriore innalzamento delle concentrazioni dei solfati nel piezometro di versante TPZ18” e l’agenzia comunicava la necessità, per Csai, di “procedere alla notifica di potenziale contaminazione”. Altra questione irrisolta le maleodoranze avvertite nel territorio sangiovannese.
“Come Comune – prosegue il sindaco Vadi – continuiamo ad opporci al progetto di ampliamento della discarica di Casa Rota, dannoso per il territorio del Valdarno, e per questo stiamo preparando le osservazioni da inviare al Settore Valutazione impatto ambientale della Regione entro il 21 febbraio. Chiediamo nuovamente alla Regione Toscana che autorizzi il dibattito pubblico su questo procedimento, come previsto dalla legge, perché possa esservi un coinvolgimento reale e concreto della cittadinanza. Avevamo avuto rassicurazioni in questa direzione da parte dell’assessore regionale all’ambiente Monia Monni in un incontro in videochiamata il 4 dicembre; pertanto attendiamo, con l’apertura della Paur anche l’attivazione dell’inchiesta pubblica”.
Il 2 dicembre Valentina Vadi aveva inviato al presidente della Regione Eugenio Giani, all’assessore regionale all’ambiente Monia Monni, al presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, alla presidente della commissione ambiente del Consiglio regionale Lucia De Robertis, una lettera in cui chiedeva, su mandato del Consiglio comunale, l’inchiesta pubblica nell’ambito del provvedimento autorizzatorio relativo all’ampliamento della discarica di Podere Rota. “Non ho ricevuto alcuna risposta da nessuno dei destinatari. Mi auguro davvero – continua – che la Regione Toscana non voglia mancare di dare al nostro territorio la possibilità di partecipare attivamente e consapevolmente ad un processo che rischia di pregiudicarne, per lungo tempo, un futuro di sviluppo sostenibile. Continuerò a battermi come ho fatto fino a questo momento in tutte le sedi opportune e con ogni strumento a disposizione. Il nostro territorio per oltre 30 anni si è messo a disposizione per smaltire i rifiuti di questa regione. Abbiamo già pagato un prezzo altissimo e la discarica di Podere Rota deve chiudere in questo 2021, all’esaurimento dei volumi attuali. Un nuovo ampliamento per rifiuti speciali non pericolosi non è il futuro che il Valdarno vuole. Io non sarò complice”.

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