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Pensieri in libertà di Leonardo De Nicola. Una coppa antidemocratica

Un paio di anni fa o forse anche di più il valdarnesissimo Maurizio Sarri ebbe a dire come la Coppa Italia fosse quanto di più antidemocratico possibile nel mondo del pallone. Gli ultimi echi che arrivano dall’ estero (il grande Real Madrid nella Copa del Rey eliminato da una squadra di tercera division) alimentano il fascino della competizione in tutti i paesi europei, tranne che in casa nostra . E nel momento in cui si continua a parlare di una futura superlega (orribile) fra i maggiori clubs continentali,…perché non rilanciare il calcio italiano con una coppa nazionale allargata a tutti ( o quasi) senza i soliti steccati e privilegi esasperati.
Abbiamo visto tutti quanti le immagini del Tottenham di Mourinho di scena sul terreno del Marine. Insomma, come se l’Inter, il Milan o la Juve scendessero a Badia Agnano (con tutto il rispetto, ovviamente). Immagini per il resto non nuove per il football britannico ma anche per il calcio di altri paesi. Pensiamo solo come due squadre di quarta divisione siano arrivate in Francia alla finalissima di Parigi negli ultimi 20 anni. E pensate come una competizione simile potrebbe essere vissuta in piccoli centri, nei paesi periferici catapultati per un giorno alla ribalta nazionale con tutte le compensazioni ed i benefici economici del caso, anche dell’ indotto (ovvio usciti dall’ emergenza pandemica).
Ma allo stato attuale l’ipotesi molto fascinosa sembra cozzare con le volontà dei presidenti e con quelli di una federazione tenuta in ostaggio dai soliti noti e dagli interessi della Lega. Al momento per le grandi squadre passare una giornata a Montevarchi o a San Giovanni vorrebbe solo dire disperdere tempo e danaro e qui sta il punto ….Ma una Coppa così strutturata e formulata solo in attesa dei soliti noti appare quanto di più lontano ci possa essere da una sana e leale competizione. Pensiamo solo che le prime squadre classificate del precedente campionato (quasi sempre le stesse ) hanno da noi il privilegio per diritto (divino?) di attendere le altre a gennaio e per lo più con partite affrontate sempre sul campo di casa.
Una svolta seria e epocale per la nostra cultura sportiva potrebbe essere rappresentata da una vera coppa nazionale con un paio o tre turni eliminatori e poi tutti insieme….appassionatamente. E magari con un vero sorteggio integrale che potrebbe dare la possibilità alle squadre più piccole e di categorie inferiori di raggiungere i turni finali o addirittura la finale stessa. Buttando un occhio a ciò che accade in Inghilterra fa quasi tenerezza vedere che un trentaduesimo di finale possa opporre le due squadre di Manchester a fronte di sfide fra formazioni di Championship o addirittura di League One o League Two, cosa ritenuta blasfema dai nostri dirigenti. Tutto molto bello ma, dalle nostre parti, quasi un sogno utopico….

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