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Valdarno fiorentino: Consorzio di Bonifica al lavoro per rimuovere le criticità localizzate dei corsi d’acqua

Interventi per rimuovere alberature e sedimenti che potrebbero ostacolare la funzionalità dei corsi d’acqua. Il Consorzio di Bonifica prosegue la sua attività nei comuni del Valdarno fiorentino per risolvere problematiche circoscritte che, in caso di pioggia e vento, potrebbero amplificare il rischio idraulico. E’ l’ultimo step del piano di manutenzione ordinaria programmato su borri e torrenti della valle per prevenire allagamenti e alluvioni. Lavori avviati all’inizio dell’estate e ultimati entro il 2020.
Nel territorio di Figline Incisa gli interventi hanno interessato i borri del Valico, nell’abitato di Ponte agli Stolli, Sant’Andrea allo Stecco, il fosso della Granchia e l’arginatura sinistra del fiume Arno compresa tra l’immissione del torrente del Cesto e del borro di Ponterosso, a sua volta sottoposto a manutenzione, nel tratto arginato prossimo alla confluenza in Arno. Uomini e mezzi si sono poi spostati sui borri di Fracassi, Fornacina a La Massa, Moriano e Bagnoli nell’abitato di Incisa e sul torrente del Cesto.
“Su tutti i tratti è stato eseguito lo sfalcio dell’erba e il contenimento della vegetazione, necessari per controllare la conservazione delle opere e il funzionamento  del reticolo e per prevenire eventuali situazioni di pericolo e rischio idraulico”, spiega l’ingegner Beatrice Lanusini, referente di area del settore difesa idrogeologica del Cb2.
Attualmente, l’attenzione del Consorzio si è concentrata sulla rimozione di alcune alberature pericolanti dalle sponde dei corsi d’acqua, per evitare possibili interferenze con opere idrauliche, strade e reti tecnologiche e lo screening è ancora in corso anche nei comuni di Rignano sull’Arno e Reggello, dove, nel 2020, sono stati eseguiti abbattimenti mirati, con la rimozione di esemplari d’alto fusto sulle sponde e sulle aree golenali dell’Arno: un’operazione scenografica che, in qualche caso, ha richiesto l’intervento di operai specializzati in tree climbing e di piccoli natanti per il recupero di rami e legname.
Nel corso dell’anno, inoltre, è stato rimosso dall’Arno il materiale depositato in alveo durante le piene e dalla vegetazione invadente, nel tratto di oltre un chilometro compreso tra lo Stadio Comunale di Rignano e l’immissione del borro di Pancrazi.
In ultimo la manutenzione è stata indirizzata sul reticolo “minore” e in particolare a Rignano sul fosso di Troghi in prossimità e all’interno dell’abitato di Cellai, sul fosso delle Formiche, sul borro di Pancrazi, sui fossi di Verrazzano, di Castiglionchio che attraversa Rosano e di Romacale in zona Pian dell’Isola.
Ai Reggello invece sono stati interessati dai lavori il torrente Resco sia in prossimità dell’abitato di Vaggio che nel capoluogo, il borro di Massa Nera, il torrente Chiesimone e il borro di Castelnuovo a Ponte all’Olivo, i fossi di Cetina, Leccio e di Tornia e il borro di Ciliana.
A Pelago infine il Vicano di Pelago, il fosso del Bagno nel capoluogo e i corsi d’acqua che attraversano l’abitato di Carbonile e Sant’Ellero.
“Anche per il 2021 abbiamo messo a punto il piano delle attività  insieme agli amministratori e ai tecnici dei comuni. Questa stretta collaborazione ci consente di confezionare una strategia su misura, capace di individuare le reali criticità e di tenere d’occhio i punti di maggiore fragilità del reticolo. Il contributo di comuni e  cittadini è prezioso per raggiungere risultati davvero soddisfacenti. Le lavorazioni che intendiamo effettuare quest’anno sono state decise tenendo conto dei loro preziosi suggerimenti. La proposta è stata inviata alla Regione Toscana. Adesso siamo in attesa dell’approvazione per poter dare il via alle progettazioni e ai nuovi cantieri”, commenta Serena Stefani, Presidente del Consorzio.

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