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Ospita in casa un amico della figlia e vede sparire 6.000 euro in gioielli. La storia arriva da Levane. Denunciato dai Carabinieri

La generosità disinteressata di una donna di Levane e il comportamento, inqualificabile di un 40enne pregiudicato, originario di Trento ma da tempo gravitante in Valdarno. E’ questo lo scenario su cui si sono mossi i Carabinieri della Compagnia di San Giovanni, che dopo una serie di indagini hanno ricostruito una vicenda davvero incresciosa. Tutto è iniziato pochi giorni fa, con una denuncia sporta da una signora di mezza età, che si è presentata presso gli uffici del Comando Stazione di Levane per riferire di quello che, al momento, era un semplice sospetto. L’autunno scorso la signora aveva dato ospitalità, nella sua abitazione, per poco più di una settimana, ad un uomo, poco meno che quarantenne, conoscente della figlia della vittima. Il soggetto, a suo dire, stava attraversando un periodo di difficoltà, e non era stato in grado di reperire una fissa dimora. Di lì, la richiesta di pernottare qualche giorno a casa dell’amica, giusto il tempo di trovare una sistemazione. Ed effettivamente, dopo alcuni giorni se ne era andato, facendo perdere le proprie tracce.
Per puro caso, pochi giorni fa, la donna ha chiesto alla figlia notizie del suo amico, sentendosi rispondere che non lo aveva più sentito in quanto aveva saputo che era rimasto coinvolto in alcuni furti di gioielli. Di lì l’atroce sospetto, la verifica e la scoperta dell’amara verità: tutti i gioielli accumulati nel corso di una vita, custoditi in camera da letto, erano scomparsi. La donna si è quindi subito rivolta al Comando Stazione Carabinieri di Levane, riferendo nei dettagli la vicenda e fornendo anche degli accurati disegni dei monili trafugati, per un valore complessivo ammontante a circa 6.000 euro.
Sono scattati immediatamente gli accertamenti dei Carabinieri, increduli di fronte ad un episodio che – sebbene da accertare – pareva sin da subito denotare spregiudicatezza e irriconoscenza assolute. Con certosina tenacia, lavorando ininterrottamente, i militari hanno passato in rassegna tutti i compro-oro del territorio e dei centri limitrofi, fino ad ottenere la prova schiacciante: proprio nei giorni in cui era stato ospite presso l’abitazione della donna, il pregiudicato trentino si era recato in un compro-oro di Montevarchi, a cui aveva ceduto dei monili in oro. La comparazione con quelli di cui erano state acquisite le riproduzioni grafiche non ha lasciato alcun dubbio: si trattava proprio dei gioielli trafugati a casa della levanese. Il quadro indiziario, a quel punto, non lasciava più dubbi, e l’uomo è stato deferito alla Procura della Repubblica di Arezzo per furto in abitazione aggravato e per ricettazione. Sono in corso ulteriori accertamenti per verificare se sia possibile recuperare almeno parte della refurtiva. Continuano quindi senza sosta i servizi mirati alla prevenzione ed alla repressione dei reati predatori da parte dei Carabinieri della Compagnia di San Giovanni Valdarno. I furti in appartamento, è risaputo, prendono molto spesso il là da un comportamento fraudolento dei malfattori, che, individuata la vittima – spesso uomini e donne soli, di mezza età se non di età avanzata – con artifizi e raggiri ne carpiscono la fiducia tanto quanto basta per farli accedere alla loro abitazione. Una volta dentro, arraffano quanto possono, per poi scomparire per sempre. Stavolta è andata male ad entrare in azione, con una vera e propria indagine lampo, sono stati i Carabinieri della Stazione di Levane.

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