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L’appello di Enzo Brogi: “Fate tornare in vita l’antico mulino di Loro Ciuffenna”

“Fate tornare a vivere gli antichi mulini, in particolare quello di Loro Ciuffenna, in stato di abbandono”. L’appello arriva dall’attuale presidente del Corecom della Toscana ed ex consigliere regionale Enzo Brogi, che ha auspicato un intervento non solo per riqualificare un luogo storico e suggestivo, ma anche per evitare a quelli che ha definito “gli eroici” che ancora oggi raccolgono le castagne sulla montagna di “emigrare” in Casentino per poterle macinare.
“Provate a camminare su per i fiumi del Pratomagno e vi capiterà di imbattervi in antichi mulini. O quel che di essi rimane, tra pietre ammassate e qualche macina abbandonata – ha sottolineato Brogi -. Altri sono sapientemente restaurati per nuove destinazioni. Sono il tangibile esempio di una rilevante economia che ha caratterizzato la nostra montagna. Archeologia e memoria dei secoli andati. Il Mulinaccio, alla Rocca, la Ferriera, Gorgiti, Buiano…Erano diciassette, forse anche più. Ma tutti oggi sono inattivi”.
L’attuale presidente del Corecom ha fotografato un’amara realtà. Steccate irriconoscibili, l’acqua che non stagna più nelle gore e non precipita nei ritrecini. Le pale di legno a cucchiaio e le macini che non girano più e magari le ritrovi ad arredo da qualche parte.
“Anche il mulino di Loro Ciuffenna, sicuramente il più celebrato sonnecchia in evidente e solitaria decadenza – ha aggiunto Brogi -. Dicono sia il più antico e suggestivo della Toscana. Chi vi passa accanto non può non farsi attrarre per fotografarlo, anche se oggi tutto appare più precario e in abbandono e così le foto sono assai più tristi”. L’idea dell’ex consigliere regionale, che tra l’altro abita proprio nel comune alle pendici del Pratomagno, lungo la Setteponti, è davvero suggestiva. “Al piano di sotto potrebbe essere riattivato il mulino, dandolo in mano, magari ad una persona giovane. Al piano di sopra potrebbe essere realizzata un’aula didattica per le scuole, i turisti e chiunque abbia voglia di ascoltare la storia dei mulini di montagna”. Ma chi potrebbe partorire un’idea del genere? La struttura sembra sia di proprietà di un privato e diventa difficile capire le intenzioni. Una possibile opzione potrebbe essere il coinvolgimento del comune, che potrebbe acquisire l’antica struttura e restaurarla. Ma al momento sono solo sogni. Saranno irrealizzabili? “Sarebbe bello potesse diventare un luogo della memoria e del lavoro”, ha concluso Enzo Brogi.

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