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Bekaert: i lavoratori scrivono a Mattarella e Draghi. Appello per far ripartire il percorso di reindustrializzazione

Una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e al presidente del Consiglio Mario Draghi, un’estrema richiesta di aiuto, per oltre cento lavoratori e famiglie valdarnesi. 100 lavoratori della Bekaert di Figline e i delegati Fim-Cisl, insieme alla Cisl Firenze-Prato, hanno inviata la missiva ai vertici delle istituzioni italiane.
“La nostra storia – ricordano – è quella di una multinazionale belga che compra nel 2016 un’azienda italiana, la Pirelli, ne prende il know how e il mercato e nel giugno del 2018 annuncia la chiusura dell’intero stabilimento e il licenziamento dei 318 lavoratori. Così è stata determinata la fine di un’altra importante realtà industriale italiana”.
“Da allora dal presidio in fabbrica sono passati ministri, senatori, onorevoli e sindaci; tutti ci hanno rassicurato e stimolato nel lottare: ‘Una soluzione verrà trovata’.”
Quando però “l’obiettivo pareva essere vicino”, perché “il Mise aveva preannunciato “un appuntamento nel mese di gennaio 2021 per incontrare dei nuovi soggetti in grado di concretizzare una soluzione industriale” “un’improvvisa crisi di Governo ha fatto saltare quell’incontro”.
“Ora – concludono i lavoratori – noi e le organizzazioni sindacali che ci rappresentano non abbiamo più notizie, mentre la multinazionale belga Bekaert non è più disposta a continuare la trattativa per una possibile reindustrializzazione e si rifiuta ad oggi di concedere ulteriori settimane di cassa integrazione. Per questo ci rivolgiamo a Voi e al vostro importante ruolo: si apre di fronte a noi un periodo fondamentale, nella speranza di poter riconquistare quel tavolo al Ministero e lì trovare la soluzione alla nostra vertenza. Non vogliamo assistenzialismo, vogliamo lavoro. Vi preghiamo di raccogliere il nostro appello.”

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