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Gatto ucciso a fucilate. Denunciato il responsabile e sequestrate una carabina e due pistole a gas

E’ stato rintracciato e denunciato l’uomo che nel gennaio scorso aveva sparato a una gattina di 7 mesi, uccidendola, in pieno centro a Levane.
Si tratta di un sessantenne di Montevarchi identificato dai Carabinieri della stazione del paese, al termine di un’approfondita e tempestiva indagine. Dovrà rispondere del reato punito dall’articolo 544 bis del Codice Penale (“Uccisione di animali”), che prevede la reclusione fino a due anni per “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale”.
I militari della caserma levanese avevano ricevuto la denuncia-querela da una residente, che aveva trovato la propria gattina riversa per terra in fin di vita in una pozza di sangue. Inutile la corsa al pronto soccorso veterinario e l’intervento d’urgenza perchè un pallino aveva leso gli organi vitali, e per la micina, “Luna” il suo nome, adottata da qualche mese, non c’era stato niente da fare.
L’esame medico ha consentito di far luce su un quadro assurdo, impossibile da accettare per la proprietaria: qualcuno, nei dintorni, aveva sparato, con un’arma ad aria compressa, dei piombini, uno dei quali aveva colpito mortalmente la gattina.
Un gesto gratuito e crudele e gli uomini dell’Arma si sono immediatamente attivati, svolgendo controlli accurati dove era stata ritrovata la micia, raccogliendo testimonianze e soprattutto consultandosi con un esperto per le valutazioni di carattere balistico.
A quel punto, il quadro indiziario ha portato a restringere il cerchio e a ipotizzare la responsabilità del sessantenne incensurato che vive nella zona e che in più circostanze aveva manifestato la propria insofferenza nei confronti degli animali.
I Carabinieri hanno chiesto alla Procura della Repubblica di Arezzo di emettere un decreto di perquisizione e sequestro per rinvenire l’arma utilizzata, prevenire ulteriori analoghi episodi e per scongiurare possibili tragedie ancor più gravi se si pensa che i proiettili esplosi avrebbero potuto colpire anche accidentalmente un passante o un bambino.
Ottenuto il decreto, ieri pomeriggio i militari levanesi hanno compiuto il sopralluogo e ritrovato tre armi ad aria compressa, una carabina e due pistole, di libera vendita e quindi legalmente detenute, compatibili con le ferite riscontrate sulla vittima a 4 zampe.
Le armi sono state immediatamente sequestrate insieme a 4 bombolette di CO-2 utilizzate come propellente per i proiettili.

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