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Dopo l’appello di Enzo Brogi sui mulini ecco l’annuncio della Regione. De Robertis: “approvato un progetto sul Pratomagno”

I mulini del Pratomagno potrebbero davvero tornare a nuova vita. Dopo l’appello lanciato dall’attuale presidente del Corecom della Toscana Enzo Brogi, la Regione, attraverso la presidente della Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio regionale, Lucia De Robertis, ha annunciato che la salvaguardia di questi gioielli storico potrebbe arrivare grazie al cosiddetto Progetto di Paesaggio, approvato mercoledì scorso. “Abbiamo dato il via libera all’adozione di uno strumento che va incontro agli auspici di Enzo Brogi e alla passione per la sua terra – ha confermato la De Robertis -. Il Progetto di Paesaggio del Pratomagno ha proprio lo scopo di sostenere il recupero degli elementi identitari del territorio, come i mulini, in una prospettiva di un nuovo sviluppo sostenibile, che passa anche attraverso la valorizzazione degli itinerari e dei cammini, di cui manufatti come quelli da lui ricordati diventano punti di riferimento e, magari, anche di erogazione di servizi”.
La presidente della commissione ambiente ha ricordato che questa iniziativa è la seconda che interessa il territorio della provincia di Arezzo, dopo quello volta al recupero delle Leopoldine in Valdichiana . L’obiettivo è recuperare manufatti che caratterizzano l’identità del territorio, nel pieno rispetto del loro aspetto originario, fattori di un processo anche economico legato all’agricoltura sostenibile, alla valorizzazione di prodotti locali e al turismo. “Quello del Pratomagno – ha aggiunto – è stato condiviso da tutti i comuni del territorio, e rappresenta un’idea di recupero della parte collinare e montana in una prospettiva anche di collegamento con il Casentino lungo la direttrice dei cammini. Il progetto indica le direttive e le prescrizioni per un corretto recupero aperto ad una valorizzazione economica. Si tratta del primo passo fondamentale perché i comuni possano progettare scelte urbanistiche, che favoriscano un rilancio di luoghi e attività storiche e, per l’appunto, espressione della tradizione di quel territorio”.
Non solo mulini, ma anche essiccatoi ed altre strutture legate alle tradizioni rurali delle nostre zone. “Un patrimonio da recuperare, nel rispetto della sua identità, magari dedicando specifiche risorse non tanto del Recovery Fund, quanto della programmazione ordinaria dei fondi strutturali dell’Unione Europea, altra importantissima e consistente risorsa finanziaria che andrà a sostenere le politiche regionali del prossimo settennato”, ha concluso Lucia De Robertis.

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