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Podere Rota. Il Comitato delle Categorie Economiche risponde ai Sindaci: “spetta alla politica decidere”

Le scelte di indirizzo su un tema importante come quello dei rifiuti devono essere fatte dalla politica. Lo ha ribadito il comitato delle categorie economiche del Valdarno in merito alla lettera che era stato loro indirizzata da alcuni sindaci della vallata sul progetto di ampliamento della discarica di Podere Rota. I primi cittadini avevano chiesto al mondo delle imprese di appoggiare la loro battaglia contro l’allargamento del sito. Il comitato ha ricordato che dovranno essere gli organi politici competenti a decidere, tenendo conto dei molteplici aspetti sociali, economici e di interesse della collettività, ma avendo piena conoscenza della materia e valutandone tutte le informazioni tecniche, scientifiche, economiche ed ambientali disponibili.
“Queste informazioni non sono di nostra specifica competenza e riteniamo che essendo portatori di interessi di parte, non lo debbano essere”, hanno sottolineato il portavoce Emiliano Taranghelli e le associazioni di categoria e i responsabili di Cna (Fabio Mascagni), Confartigianato (Maurizio Baldi), Confindustria (Egisto Nannini), Confapi (Carlo Cioni), Confcommercio (Federica Vannelli e Paolo Mantovani) e Confesercenti (Laura Di Loreto). “La problematica della gestione e dello smaltimento dei rifiuti ha origini non recenti – hanno aggiunto – , ma purtroppo oggi, ancora una volta, ci troviamo ad affrontare scelte urgenti senza una vera programmazione da parte degli organi competenti, che consenta di avere una visione globale e a lungo termine della questione”. Il comitato delle categorie economiche ne ha invece approfittato per porre all’attenzione dei sindaci alcuni elementi fondamentali sui quali ritengono, in linea di principio, si debbano basare le scelte: vigilanza sulla salvaguardia della salute e dell’ambiente nel territorio, da monitorare basandosi sui parametri scientifici a disposizione degli organi di controllo; mantenimento di servizi adeguati di raccolta e smaltimento per la collettività e le attività economiche del territorio; non aumento dei costi delle tariffe per la comunità territoriale. “Attenderemmo con piacere di conoscere i progetti e la programmazione sul lungo periodo per risolvere un tema così complesso, che inoltre riteniamo dovrebbe essere affrontato a livello di complessiva Area Valdarno Aretino (comprendente 8 comuni) e non singolarmente, alimentando interessi di campanile non utili alla collettività”.

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