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Bekaert. Duro attacco della Fiom a Fabiani della Regione Toscana. “Fake news sulla nostra posizione”

“Dispiace che si sia deciso di fare “Fake News”, utilizzando un termine tanto in voga in questi tempi. Noi, come Fiom, non abbiamo mai accettato trattative sotto ricatto come quella sulla Bekaert”. Lo hanno sottolineato in queste ore i responsabili della Fiom Cgil di Firenze e Prato in riferimento alle dichiarazioni rilasciate ieri dal responsabile crisi della Regione Toscana Valerio Fabiani dopo l’accordo sulle ulteriori otto settimane di cassa integrazione. “Dichiarazioni – ha precisato il sindacato – che ricostruiscono la vicenda in maniera fantasiosa e nascondendo i punti di frizione che ci hanno spinto a non siglare l’accordo. Pertanto, riteniamo necessario chiarire alcune questioni, per ricostruire con coscienza e conoscenza quanto avvenuto”.
La Fiom ha deciso di non firmare non per una questione tecnica (“come traspare dal comunicato della Regione”), ma per una questione politico/sindacale evidente, “in quanto con l’accordo di oggi sono stati accordati anche i licenziamenti tra otto settimane”.
“Nella coerenza che ci ha contraddistinto per tutta la vertenza, fin dal 22 Giugno 2018 abbiamo detto che non eravamo disponibili a trattare licenziamenti unilaterali. Di fronte a questa richiesta da parte della Bekaert abbiamo deciso di non sottoscrivere l’intesa, e questo è un fatto politico che non menzionare è offensivo verso la nostra organizzazione – ha chiarito la sigla sindacale -. Fin dall’inizio abbiamo sempre detto che eravamo disponibili a fare un accordo sulle uscite volontarie e sulla cassa integrazione, necessaria per arrivare alla reindustrializzazione, ma non saremmo mai stati disposti a firmare oggi i licenziamenti di domani, come ci è stato chiesto nella riunione”.
Riguardo all’accordo in Laika, la Fiom ha ricordato che deriva dalla libera contrattazione tra la direzione dell’azienda e le organizzazioni sindacali. “La Regione ha soltanto messo a disposizione gli sgravi normalmente previsti per tutte le aziende, tanto è vero che l’accordo non è stato neppure siglato dalla Regione. Ci chiediamo dove sia l’orgogliosa rivendicazione del consigliere”.
E’ stata poi rivolta una domanda a Valerio Fabiani: “In queste ore si è consumata una rottura grave, visto che la più grande organizzazione sindacale dei lavoratori metalmeccanici della Regione in termini di iscritti e di rappresentanza, che fa parte della maggior Confederazione, la Cgil, è stata fatta oggetto di un accordo separato sui licenziamenti siglato in sede istituzionale. È questa la tradizione storica della Toscana? Noi abbiamo qualche dubbio…”

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