Cerca
Close this search box.

Podere Rota. I sindaci: “Vogliamo un vero confronto. Audizione preliminare all’insegna dell’improvvisazione e della disorganizzazione”

Una “prima” all’insegna della disorganizzazione. E’ il commento dei sindaci di San Giovanni, Bucine, Castelfranco Piandiscò, Cavriglia, Laterina Pergine Valdarno, Loro Ciuffenna e Montevarchi che bocciano senza mezzi termini l’audizione preliminare dell’inchiesta pubblica sull’ampliamento della discarica di Podere Rota e anticipano che inoltreranno formale contestazione alla Regione Toscana sull’organizzazione dell’incontro richiamando l’Ente al suo ruolo di garante della partecipazione e della trasparenza.
“Vogliamo una reale occasione di coinvolgimento e di confronto. L’audizione preliminare di ieri non è riuscita a garantire trasparenza e partecipazione – affermano – ma si è svolta all’insegna dell’improvvisazione. Assai imbarazzante la piattaforma utilizzata e la presenza del presidente dell’inchiesta pubblica negli uffici di Csai dai quali si è svolta la diretta”. La seduta infatti per la pandemia è stata organizzata in aula virtuale con modalità a distanza mediante collegamento da remoto. Ma i lavori non si sono svolti come previsto.
“Secondo l’allegato A della delibera regionale con le “direttive per lo svolgimento dell’inchiesta pubblica ex art. 53 della L.R. 10/2010” – proseguono i sindaci – dovevano essere ammessi a partecipare “i soggetti che abbiano presentato le osservazioni e quelli che ne abbiano fatto richiesta almeno 48 ore prima di ciascuna audizione”. Invece chi  aveva inviato le osservazioni non ha ricevuto il link per accedere alla piattaforma ed è rimasto escluso dal procedimento. Fra questi anche alcuni primi cittadini. Altri non hanno avuto la possibilità di entrare a causa di “errori tecnici”.
Lo strumento utilizzato per la diretta non permetteva di vedere il numero delle persone collegate, chi partecipava e in rappresentanza di chi.
“L’inchiesta pubblica – proseguono i sette sindaci valdarnesi – non è stata condotta dall’apposito comitato come previsto dalle direttive dell’allegato A, ma dal solo presidente il quale ha scelto che nessuno potesse prendere la parola, che si potessero mandare solo messaggi in una chat non visibile a tutti i partecipanti e che questi messaggi fossero letti e filtrati soltanto da lui. Ha quindi valutato lui solo quali domande fossero interessanti e meritassero una risposta. Le contestazioni che sono state fatte durante l’audizione rispetto a questo modo univoco di condurre l’inchiesta non sono state prese in considerazione. Altra cosa inconcepibile, neanche il presidente riusciva a vedere i nomi di chi scriveva nella chat”.
A causa della confusione creata dai numerosi messaggi arrivati, il presidente ha sospeso l’audizione per ben due volte.
“Noi tutti lavoriamo da mesi con le piattaforme da remoto – sottolineano – ma una piattaforma così tecnologicamente arretrata come quella usata per l’audizione di ieri non l’avevamo mai vista. Non abbiamo avuto la possibilità di vedere il numero dei partecipanti, il volto di chi fosse collegato, cosa venisse scritto nella chat e per oltre due ore, comprese due sospensioni, abbiamo potuto vedere soltanto il fermo immagine sulla figura del presidente. Disorganizzazione e improvvisazione che non garantiscono la trasparenza e la partecipazione”.
I 7 sindaci contestano anche la sede della diretta, gli uffici di Csai dai quali il presidente si è collegato, definendola “inopportuna per il ruolo di garante che è chiamato a svolgere in un procedimento delicato – vogliamo sottolinearlo – in cui si decide il futuro del territorio. Richiediamo spiegazioni alla Regione sui motivi del mancato rispetto di principi di trasparenza e di imparziali che sono fondamentali in un processo partecipativo così importante”.
Per questo Valentina Vadi, sindaco di San Giovanni Valdarno, Nicola Benini sindaco di Bucine, Enzo Cacioli sindaco di Castelfranco Piandiscò, Nicoletta Cellai vice sindaco di Loro Ciuffenna, Silvia Chiassai Martini sindaco di Montevarchi, Leonardo Degl’Innocenti O Sanni sindaco di Cavriglia, Simona Neri sindaco di Laterina Pergine Valdarno inoltreranno la contestazione alla Regione.
“Questo strumento che abbiamo fortemente voluto – concludono – dovrebbe servire per favorire l’effettiva partecipazione del pubblico nell’ambito del procedimento, per promuovere un dibattito corretto e articolato fra i vari soggetti interessati. Inoltreremo formale contestazione alla Regione Toscana, richiamando l’Ente al suo ruolo di garante della partecipazione concreta e della trasparenza. Vogliamo una reale occasione di coinvolgimento e di confronto. Se non sussistono le condizioni tecniche per consentire un corretto svolgimento delle sedute, allora chiediamo che l’inchiesta pubblica venga rinviata a quando potrà svolgersi in presenza”.

Le dichiarazioni del sindaco Valentina Vadi

Articoli correlati