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10 anziani di una Rsa dell’aretino positivi dopo il vaccino. Il dottor Tacconi: “Infettati, ma non ammalati grazie alle dosi”

Ha fatto molto discutere la notizia di 10 ospiti della della Rsa Pratovecchio Stia, nell’aretino, che hanno contratto il virus nonostante fossero già stati vaccinati con la doppia dose. Una precisazione è arrivata in queste ore dal dottor Danilo Tacconi, Direttore di Malattie infettive al San Donato di Arezzo, che ha chiarito un aspetto di fondamentale importanza: gli anziani sono positivi e asintomatici, non ammalati, e questo è solo grazie alle dosi di vaccino ricevute. I tamponi sono stati inviati al laboratorio per il sequenziamento e quindi per verificare se siamo di fronte ad una delle due varianti che finora si sono manifestate nella provincia di Arezzo: inglese o brasiliana.
“Il primo elemento da mettere in rilievo – ha detto il dottor Tacconi – è che questi positivi sono asintomatici. Questo conferma che in determinati casi chi ha concluso il ciclo vaccinale può prendere l’infezione ma è protetto dalla malattia. La possibilità dell’infezione è più forte in caso di variante rispetto a quella del primo ceppo che abbiamo registrato. E’ evidente che la vaccinazione non deve assolutamente indurre ad abbandonare le misure di precauzioni. Nel caso del vaccino Pfizer, quello somministrato agli ospiti Rsa, la protezione scatta 15 giorni dalla seconda dose e protegge dalla malattia, soprattutto dagli effetti più gravi di essa: non a caso gli ospiti della Rsa di Pratovecchio Stia sono asintomatici. Altro elemento che deve indurre tutti a continuare ad applicare le norme di prevenzione è che il vaccinato che contrae l’infezione, può ovviamente trasmetterla ad altri”.
Il vaccino non è quindi un “passaporto” per lasciarsi alle spalle cautele e prevenzioni ma un fondamentale strumento per evitare di ammalarsi.

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