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“Muoio per te”, il libro di Filippo Boni sulle stragi del ’44 a Cavriglia

“Muoio per te” Cavriglia, 4 luglio 1944: un massacro nazista che l’Italia ha dimenticato, è il titolo della nuova fatica letteraria di Filippo Boni, ora vicesindaco di Cavriglia, studioso del Novecento e degli anni di piombo e da sempre appassionato delle vicende del territorio della ex miniera. E proprio agli avvenimenti drammatici del secondo conflitto mondiale, le stragi compiute dai nazisti tra il 4 e l’11 luglio 1944 in quattro borghi cavrigliesi, Boni dedicata il suo ultimo libro edito da Longanesi e da ieri in libreria.
E’ il racconto di una tragedia reiterata nell’arco di una settimana e che fece pagare alla zona un dazio terribile in termini di vite umane: 192 civili, uomini tra i 14 e i 95 anni, furono rastrellati nelle proprie case, massacrati a colpi di mitraglia e bruciati dai reparti tedeschi della Divisione Hermann Göring senza alcuna spiegazione e ancor oggi senza alcuna giustizia. Storie dimenticate di persone innocenti che adesso rivivono nel volume scritto dall’autore dopo un’accurata analisi delle fonti. Non solo, in quelle pagine è contenuto anche uno spunto biografico perché a consegnare a Boni la testimonianza diretta di quanto accadde è il nonno Giuseppe.
“Macellaio in pensione, 72 anni, nella primavera del 1996 sta morendo, vinto da un cancro. Riempie con una certa premura le pagine di un manoscritto che ricompongono una tragedia macchiata di rosso. Una tragedia di cui lui fu testimone e che solo pochissimi conoscono fuori dal borgo in cui vive. Una tragedia che si è consumata durante una tragedia ancora più grande e che, per questo, è stata dimenticata”.
Tra le vittime anche il padre che, convinto della morte di Giuseppe, in realtà in salvo, si consegnò ai tedeschi. Fu ritrovato ricoperto di sangue, con la catena di un orologio a cipolla in tasca che il figlio ha custodito per tutta la vita. E allora, perché il ricordo di tutto quel dolore non svanisca per sempre, il macellaio diventa narratore e trasmette al nipote Filippo il racconto accorato di un massacro di cui quasi nessuno si era mai occupato.
Filippo Boni è reduce dai successi editoriali del 2018 “Gli eroi di via Fani” e del 2019 “L’ultimo sopravvissuto di Cefalonia” ed è stato insignito del Fiorino d’oro del Premio Internazionale Firenze Europa, del Pegaso d’Argento della Regione Toscana ed è finalista del Premio Acqui Storia e Fiuggi Storia.

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