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Gli ambulanti toscani si mobilitano:” Siamo allo stremo, riaprite i mercati. Vogliamo lavorare”

“Fiere e sagre sono chiuse da un anno in tutta Italia, i mercati settimanali e di quartiere in zona rossa sono aperti solo per l’alimentare. E in Toscana ci sono province rosse da oltre un mese. Non ce la facciamo più a tirare avanti: se non moriamo di Covid moriamo di fame”. Il presidente degli ambulanti toscani di Fiva (Federazione Italiana Venditori su Area Pubblica) – Confcommercio Rodolfo Raffaelli non usa giri di parole per descrivere l’onda di disperazione che sta travolgendo la categoria, pronta a scendere in piazza in tutte le città toscane per occupare simbolicamente gli stalli dei mercati rimasti vuoti da troppo tempo.
“Chiediamo alle istituzioni, alla Regione prima di tutto poi al Governo, di riaprire i mercati in toto, anche per la parte non alimentare, indipendentemente dalla classificazione delle aree”, dice Raffaelli portando a sintesi le richieste dei colleghi. “I mercati”, aggiunge il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, si svolgono all’aria aperta, adottano le misure utili al contenimento del contagio, come il distanziamento, i percorsi obbligati e il contingentamento dei clienti, l’apertura dei banchi da un solo lato per evitare assembramenti, la sanificazione. Gli ambulanti sono anche disposti a fare di più, pur di tornare al lavoro. Ma davvero non si riesce a comprendere come fare la spesa al mercato possa essere più pericoloso che farla in un supermercato della grande distribuzione, o utilizzare un mezzo di trasporto pubblico”. Partiranno anche dal Valdarno gli ambulanti per prendere parte alla manifestazione che prevede un corteo dal mercato di Pistoia a quello di San Lorenzo a Firenze. La grande mobilitazione, organizzata da Assidea, l’Associazione di tutela per gli operatori su area pubblica, si terrà domani dalle 9.00. Le richieste sono: riapertura dei mercati per tutte le categorie merceologiche, annullamento del pagamento per il suolo pubblico fino al 31 dicembre 2021, un anno bianco dal punto di vista fiscale con interventi sulla parte contributiva oltre all’apertura del tavolo sulla crisi del settore. Il Presidente Alessio Pestelli ha aggiunto: “Abbiamo il diritto di chiedere misure importanti che consentano di dare respiro alle casse delle nostre imprese. Chiediamo semplicemente di farci tornare a lavorare e di farlo subito Il tempo della pazienza è finito. Adesso è il momento di dire basta alle chiusure che, di fatto, penalizzano quasi esclusivamente gli ambulanti e i mercati ed è arrivato il momento di chiedere interventi di sostegno strutturali e non più misure tampone che non servono a niente. Abbiamo il diritto di chiedere misure importanti che consentano di dare respiro alle casse delle nostre imprese. Chiediamo semplicemente di farci tornare a lavorare e di farlo subito. I mercati all’aperto – conclude Pestelli – sono luoghi sicuri”.
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