Cerca
Close this search box.

Segregata in casa dai familiari che volevano impedirle di frequentare il fidanzato. Liberata dai Carabinieri

L’avevano segregata in casa perché non approvavano la sua relazione con un ragazzo di fede diversa. E’ stata liberata dai Carabinieri della Compagnia di San Giovanni ai quali era riuscita a inviare una mail durante le ore della Dad. Nel testo, 4-5 righe scritte di fretta, si presentava come una ragazza pakistana reclusa in casa dai propri familiari che volevano impedirle di frequentare il fidanzato e precisava che, se non si fosse decisa ad interrompere la relazione, i suoi parenti erano pronti a riportarla con la forza nel Paese d’origine, o addirittura ad usare la violenza sino a minacciarla di morte.
Il Nucleo Operativo e le Stazioni dei militari si sono subito attivati per scoprire l’identità del messaggio passando al setaccio gli archivi e le anagrafi dei comuni del Valdarno e in poche ore sono riusciti a identificare la giovane, una giovane immigrata residente da qualche anno in Valdarno, e a risalire al domicilio, appurando anche che la famiglia era, almeno in parte, già seguita dai servizi sociali. A quel punto, gli uomini dell’Arma sono andati nell’abitazione, e, con un pretesto per non far insorgere sospetti nei familiari, hanno accompagnato la ragazza in caserma.
Al sicuro negli uffici dell’Arma, la ragazza di circa 20 anni originaria del Pakistan è diventata un fiume in piena e ha raccontato i dettagli della storia.
Da quasi un anno frequentava un ragazzo indiano poco più grande di lei. Tutto era andato bene fino quando la sua famiglia aveva appreso della relazione, disapprovandola nel modo più assoluto per la diversa fede religiosa dei due giovani: musulmana lei, indù lui. Per dissuaderla era stata chiusa in casa – poteva uscire solo se necessario e accompagnata dai fratelli maschi – e le avevano tolto il telefono cellulare e i documenti d’identità. La ragazza però non si è arresa e ha continuato a ribadire di voler proseguire la relazione, alimentando così la rabbia della famiglia che era arrivata a minacciare di uccidere lei e il fidanzato. E’ stato allora che ha pensato di rivolgersi ai Carabinieri e per ovviare alla mancanza di libertà e telefono ha approfittato dei momenti in cui la famiglia le lasciava utilizzare il computer per la didattica a distanza. Ha creato una casella di posta elettronica e ha contattato, appunto via e-mail, i militari.
La ragazza al momento è al sicuro ed è stata affidata ad un centro antiviolenza. Sono in corso ulteriori indagini per approfondire i contorni della vicenda e definire con esattezza le responsabilità dei singoli familiari.

Articoli correlati