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Incendio alla Lem. Le rilevazioni dell’Arpat

Questa mattina, su attivazione da parte della Sala operativa della Protezione Civile, il personale Arpat si è recato nell’area industriale di Levane, dove ieri sera ha preso fuoco parte dello stabilimento della Lem Industries. Il rogo ha interessato le vasche galvaniche con soluzioni per i trattamenti galvanici e diverse strutture di polietilene e Pvc. I Vigili del Fuoco hanno poi riferito che anche il magazzino delle materie prime è stato coinvolto dall’incendio. “Secondo le dichiarazioni del proprietario ai nostri operatori, sembra non vi fossero stoccati cianuri”, ha spiegato però l’agenzia regionale per la protezione ambientale.
I tecnici Arpat hanno fatto installare una pompa nel pozzetto di raccolta delle acque meteoriche dilavanti prima della loro immissione nel torrente di Caposelvi, in modo da interrompere lo sversamento delle acque di spegnimento e delle relative schiume nel corso d’acqua. In merito alle aree di ricaduta maggiormente interessate, la situazione meteo è simile a quella della settimana scorsa, quando andò a fuoco lo stabilimento di Valentino, quindi per gli operatori è ragionevole ritenere che siano sostanzialmente corrispondenti con quelle già interessate dall’incendio di venerdì scorso, con ricadute entro 300 metri dallo stabilimento.
Arpat ha poi proposto al Sindaco di Bucine di emettere un’ordinanza nei confronti del legale rappresentante della Lem che imponga la rimozione di tutti i rifiuti derivanti dall’incendio e dalle operazioni di bonifica post incendio della struttura, comprese le acque di spandimento.

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