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“Stati Generali” del settore matrimoni eventi. L’imprenditrice valdarnese Chiara Gori: “come ripartire”

“L’Italia è una destinazione romantica dove ogni matrimonio può diventare una favola, un momento indimenticabile proprio perché passa anche dal territorio, e non può prescindere dai suoi borghi, dalle sue peculiarità, dalle sue location storiche e uniche, dalle sue terrazze panoramiche, dalle migliaia di chiesi e pievi disseminate ovunque, dalla storia e dalle tradizioni che ci contraddistinguono”. Lo ha detto Chiara Gori, titolare dell’agenzia Platinum Events di Montevarchi e consigliere nazionale Federmep, la federazione matrimoni ed eventi privati, in occasione di quelli che sono stati definiti “Stati Generali” del settore. Una giornata, dedicata alla tutela e al rilancio di un comparto tra i più danneggiati dalle misure di contenimento del Covid. Si è tenuta mercoledì scorso a Roma e si sono alternati sul palco del teatro Garbatella i rappresentanti delle 16 associazioni di categoria che hanno organizzato l’evento, ministri, sottosegretari, parlamentari, assessori e consiglieri.
Tra gli interventi anche quello dell’imprenditrice valdarnese. “Può essere questa l’occasione di fare un grande lavoro identitario sull’Italia come è stato fatto e continua ad essere fatto con l’enogastronomia – ha aggiunto -. Un progetto sul brand Matrimonio Italiano, oltre al valore che in sé racchiude, è uno stimolo ed una opportunità per sviluppare ulteriore nuova progettualità, creare sinergie, promuovere i territori, anche i meno conosciuti, in ottica turistica”.
Chiara Gori ha sottolineato che è arrivato il momento di lanciare una nuova sfida per le imprese degli eventi e dei matrimoni: andare oltre il prodotto per posizionarsi sul piano delle emozioni, ed entrare nella vita dei consumatori. “E questo è quello che vogliamo fare portando avanti il progetto del Matrimonio Italiano come brand riconoscibile – ha aggiunto – . Negli ultimi anni siamo passati da un turismo di destinazione ad un turismo di motivazione e questo ci ha obbligato e ci obbliga a pensare in ottica di logica sistemica, con il compito specifico di portare avanti simultaneamente sia la differenziazione che la cooperazione. Differenziazione per la straordinaria varietà, tipicità e pluralità di caratteristiche che l’Italia offre; cooperazione in termini strategici di destinazione con una proposta unica; un unico cappello che rappresenti le innumerevoli varietà italiane in termini di territorio, tradizioni culturali, simboliche e sociali”. Tra gli interventi quelli del ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, della sottosegretaria al Lavoro Tiziana Nisini e del sottosegretario all’Agricoltura Gianmarco Centinaio.

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