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L’associazione Crisalide: ” Vaccini alle persone fragili. Situazione drammatica”. Appello ai sindaci del Valdarno

E’ un vero e proprio grido d’allarme e una richiesta di aiuto alle istituzioni quella che arriva dall’associazione Crisalide del Valdarno, che si occupa delle persone fragili. Una categoria che, come ha ricordato la Onlus, in tema di vaccini anti Covid sta vivendo una situazione grave e drammatica, che penalizza famiglie, bambini, ragazzi adulti. “Una situazione fuori controllo, sia in Toscana che nel nostro territorio – ha aggiunto Crisalide, che nella vallata ha una sede a Montevarchi – . E quindi ci poniamo una domanda: Come mai i nostri cari sindaci non si stanno adoperando per risolvere la situazione? La Conferenza dei Sindaci perché non si riunisce, anche solo da remoto, urgentemente? E perché vi è un silenzio così assordante, se non sentire tra i corridoi che tutto va bene? Cosa che poi non è assolutamente vera”.
L’associazione ha spiegato che ci sono immense difficoltà nell’accedere al portale “Prenotazioni Vaccino”, ore e ore, giorni e giorni senza alcun risultato. “Il programma non risponde – ha precisato la onlus -. E’ un sistema per il quale anche le persone che conoscono la tecnologia stanno avendo grossissime perplessità, con i codici di esenzione che non si trovano nelle tabelle riportate. Insomma un flop? Viene da rispondere di si, perché nel 2021 appare veramente strano che possano accadere cose del genere. Una piattaforma non aggiornata? Forse si”. Dubbi anche sulla classificazione delle persone fragili “come i codici Ateco”. “Abbiamo visto la difficoltà e la grandissima confusione che si è generata con questo sistema. E tutto è stato rimosso nel più assoluto silenzio”.
Crisalide ha chiesto per quale motivo le persone con elevata fragilità, patologie importanti e disabilità, a partire dal 26 novembre scorso, data in cui la Federazione dei Medici ha dato la sua disponibilità per il Piano Vaccinale, non hanno avuto una corsia preferenziale come è accaduto per gli operatori, i medici, gli infermieri e i volontari. Insomma, un percorso vaccinale più celere.
“Sono trascorsi mesi che si sono persi. Mesi nei quali purtroppo tante persone ci hanno lasciato – ha concluso l’associazione -. Vi è un pensiero che accompagna tante persone. Quanto tempo ancora dovremo aspettare? Quel tempo che appare sempre più lontano. Chiediamo una mobilitazione delle istituzioni, un’accelerazione forte e importante, con risposte certe e tempi certi. Tempo che non c’è più”.

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