Cerca
Close this search box.

Gli affari della ‘Ndrangheta in Toscana. Le prime reazioni. Preoccupazioni anche in Valdarno

L’inchiesta della Dda di Firenze, con 23 arresti e decine di indagati, rappresenta una delle operazioni più importanti contro la criminalità organizzata messe a segno negli ultimi decenni. Coinvolge imprenditori, ma anche politici e associazioni, come quella dei conciatori di Santa Croce sull”Arno. Un’ inchiesta che si sviluppa su un doppio filone: lo smaltimento illecito dei rifiuti e la droga. Un’inchiesta che ha toccato anche il Valdarno Superiore, anche se il fulcro delle operazioni era nell’altro Valdarno, quello Inferiore, nell’empolese-valdelsa e nel comprensorio del cuoio. Per questo non sono mancate reazioni anche nel territorio. Tra gli indagati figurano Ledo Gori, Capo di Gabinetto di Giani e il consigliere regionale del Pd Andrea Pieroni. “Ma cosa sta accadendo alla Toscana?” Si è chiesto l’On. Stefano Mugnai, valdarnese, Vice Capogruppo di Forza Italia alla Camera -. Io, purtroppo, a differenza di tanti colleghi, sono affetto da una forma forse patologica di garantismo. Talmente acuta che vale anche per gli avversari irriducibili. Come ad esempio Ledo Gori. Per anni ombra, braccio, certamente anche consigliere molto ascoltato di Enrico Rossi, ed io con Enrico Rossi non ce le siamo mai a mandate a dire. Però per onestà intellettuale – ha aggiunto Mugnai – devo riconoscere che ho sempre avuto la convinzione che Ledo Gori fosse il numero uno nel suo lavoro. Una via di mezzo fra il Mister Wolf di Tarantino e il Primo Greganti di Botteghe Oscure, uno che per contratto, fra le altre cose, si prende responsabilità e rischi. Però, a prescindere da tutto – cha sottolineato Mugnai -, la notizia fa male. Sarà perché solo una settimana fa a 4 km da dove abito sono andate a fuoco due importanti aziende, una accanto all’altra, a distanza di sei giorni l’una dall’altra. O forse sara perché più volte in questi mesi amici commercianti o albergatori mi hanno raccontato di come personaggi equivoci hanno fatto loro offerte per rilevare in contanti ed a prezzi di saldo le loro attività piegate dai lockdown. O sarà delle tante notizie che con cadenza regolare ci parlano di infiltrazioni mafiose in Toscana o di Toscana come terra di investimenti delle mafie.”.
“Non sarà che ci siamo occupati, non io per la verità, un po’ troppo di accoglienza e immigrazione, o di slogan tipo “Toscana diffusa”, che alla fine non si siamo accorti di cosa stava man mano accadendo alla nostra terra?”, Ha concluso il deputato valdarnese, che ha chiesto ai governi locali di centro sinistra di fare una cosa. “Perché non provano a contare sui singoli territori quanto sia aumentato il numero degli sportelli bancari? Temo in maniera non del tutto omogenea all’aumento della ricchezza degli stessi territori. Attendiamo con impazienza che la magistratura faccia il proprio lavoro, sperando sinceramente che gli indagati possano provare la propria estraneità alle accuse mosse contro di loro, ma il problema politico resta tutto ed investe come un enorme maglio la sinistra: evidentemente – ha concluso Mugnai- non basta recitare quotidianamente il credo anti mafie e poi permettere in una regione che da sempre amministrano come fosse un diritto divino che le mafie piano piano, ma sempre più massicciamente arrivino, si consolidino, operino”.

Anche le liste civiche sangiovannesi hanno preso posizione. “Le ultime notizie in merito a provvedimenti di custodia cautelare su presunte infiltrazioni mafiose a danno del nostro territorio, che vanno a sommarsi agli incendi delle scorse settimane (di cui uno probabilmente di natura dolosa) non possono che spingere tutta la comunità valdarnese a fare quadrato contro rischi che ormai sono purtroppo presenti anche nelle nostre zone – hanno detto i civici -. Occorre quindi mantenere la guardia ben alta, specialmente in un momento come quello attuale in cui la malavita organizzata cerca varchi creati dalla crisi economica conseguente alla pandemia.Ringraziamo quindi la magistratura e tutte le forze dell’ordine che hanno portato alla luce la vicenda”.

Articoli correlati