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Podere Rota: lettera aperta del sindaco Vadi all’assessore Monni

“Se approfondirà ogni questione e avrà la ferma volontà di capire, non potrà che giungere alle stesse nostre conclusioni e respingere il progetto di ampliamento della discarica”. Lo ha scritto il sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi in una lettera aperta inviata all’assessore regionale all’ambiente Monia Monni in merito a Podere Rota. Nei giorni scorsi, nel corso di una visita in Valdarno, Monni aveva spiegato che, se ci fosse un pericolo di inquinamento riconducibile al sito, ci sarebbe una motivazione valida per fermare l’iter.
“Innanzitutto – ha scritto la Vadi – vorrei ringraziarla perché per la prima volta, da sette mesi a questa parte, ovvero da quando è stato inviato il rapporto di ispezione ambientale di Arpat e dopo che Csai ha presentato il progetto, la Regione Toscana, nella sua veste istituzionale e politica, prende pubblica posizione su questa vicenda. La voce di un assessore regionale è autorevole ed importante e grazie per non essersi sottratta alle responsabilità che il ruolo che ricopre le impone, anche di esprimere, pubblicamente, una posizione in un contesto difficile”.
Il sindaco di San Giovanni si è detta rassicurata del fatto che Monia Monni abbia convocato una riunione con Arpat, che stia acquisendo le carte, che voglia approfondire, che senta il bisogno di capire meglio e che, in caso di pericolo di inquinamento riconducibile alla discarica, a suo avviso l’ampliamento si fermerebbe. “Mi rassicura sentire da lei queste parole – ha aggiunto -. E allora proverò a raccontarle, con la speranza che possa esserle di una qualche utilità, tutto quello che ho acquisito io, in qualità di sindaco, negli ultimi otto mesi, approfondendo le relazioni e tutti i documenti relativi al progetto di ampliamento della discarica di Casa Rota, con il supporto fondamentale dei tecnici del mio Comune”.
E’ stata così esposta e spiegata tutta la documentazione degli ultimi mesi, iniziando proprio dal rapporto di ispezione ambientale di Arpat del 24 settembre scorso “dove si evidenziava una potenziale contaminazione delle acque sotterranee a Podere Rota”, completato poi da altri contributi.
“Non credo ci possano essere dubbi – ha spiegato Valentina Vadi – sulla posizione che Arpat sta esprimendo da molti mesi, con considerazioni che non sono affatto rassicuranti e che prefigurano uno scenario di pericolo per la salute pubblica dei cittadini del mio Comune e del Valdarno: c’è una potenziale contaminazione delle acque sotterrane nel sito in cui sorge la discarica di Podere Rota, una potenziale contaminazione che potrebbe mettere a rischio la salute pubblica. Prioritaria rispetto a tutto, in questa circostanza, diventa l’attivazione della procedura di bonifica con indagini, saggi, campionamenti e rilievi del terreno che sono fondamentali per definire con certezza la situazione. E questo è possibile, per legge, soltanto a seguito di un’ordinanza. La Regione e la Provincia – ha proseguito – devono sciogliere rapidamente la questione relativa all’attribuzione di competenza e stabilire chi delle due è titolata ad emettere ordinanza nei confronti del gestore della discarica per potenziale contaminazione delle acque sotterranee”.
Poi l’esposizione di un ultimo documento, la richiesta di integrazioni e chiarimenti che la direzione ambiente ed energia, settore Via/Vas della Regione Toscana, ha inviato al proponente e ad altri soggetti il 29 marzo scorso nell’ambito della Conferenza dei Servizi. “Dall’istruttoria sin qui condotta – si legge – sono emerse alcune criticità del progetto in relazione a componenti ambientali già caratterizzate da uno stato attuale critico e che pertanto potrebbero costituire aspetti di non compatibilità”. E, pur non avendo riscontrato motivi ostativi alla procedibilità dell’istanza di Paur, consiglia: “si suggerisce al proponente di valutare attentamente la possibilità di superare le suddette problematiche prima di procedere alla elaborazione e presentazione della sotto elencata documentazione integrativa”.
Il sindaco di San Giovanni si è quindi detta convinta che un’attenta lettura, unita ad una ferma volontà di approfondire e di capire, non potranno che condurre l’assessore alle stesse conclusioni alle quali sono giunti i sindaci del territorio contrari a questa operazione: ovvero, respingere il progetto di ampliamento della discarica di Podere Rota. La Vadi ha voluto poi sottolineare una compattezza ed una unità che il Valdarno raramente ha avuto negli ultimi decenni. “Mi fido del suo profondo senso di responsabilità e delle sue capacità e non dimentico che se la Regione Toscana ha nel proprio Statuto i principi dello sviluppo sostenibile e della economia circolare, lo deve a lei e alla proposta di modifica statutaria che propose in Consiglio Regionale nei primi mesi del 2019″, ha aggiunto. Valentina Vadi ha ricordato che alcuni giorni fa è arrivata al Comune di San Giovanni Valdarno la notizia di aver vinto il bando sul verde urbano e sulla mobilità ciclabile promosso dalla Regione Toscana nell’ambito della strategia regionale del “Toscana Carbon Neutral”. Il progetto, denominato “San Giovanni più verde”, che prevede un importante investimento sulla piantumazione degli alberi e sulle piste ciclabili, è stato finanziato con 384mila euro dalla Regione, risultando secondo – tra i 20 progetti finanziati e su 54 che sono stati complessivamente presentati – per importo del finanziamento, dopo il Comune di Lucca.
“Di questo siamo orgogliosi – ha concluso il sindaco – come siamo orgogliosi di una Toscana che guarda al futuro, che investe sulla sostenibilità ambientale, sulla innovazione, sulla salvaguardia dell’ambiente e della salute dei suoi cittadini. Questa, assessore, è la Toscana che noi vogliamo, che vogliamo contribuire a costruire e se lei, nei prossimi mesi e nei prossimi anni si impegnerà e si batterà per costruire questa Toscana, ci troverà, con entusiasmo e con spirito costruttivo, dalla sua parte. In questa Toscana non ci dovrà essere più posto per siti di discarica e soprattutto per siti di discarica che costituiscono un pericolo per la vita delle persone, e dovrà procedere, con convinzione e rigore, il coraggio di interrompere consuetudini e prassi consolidate nelle quali noi non ci riconosciamo e che, senza ombra alcuna di dubbio, non appartengono al suo mondo di valori e di convinzioni”.

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